Il primo manufatto con caratteri artistici creato per il popolo ebraico – che dal 1800 a.C. circa abitava nella Terra di Canaan, regione che comprendeva gli attuali territori di Palestina, Libano e gran parte della Siria – è descritto nella Bibbia: si tratta dell’Arca dell’Alleanza, fatta costruire da Mosè per testimoniare la presenza di Dio fra gli uomini. Era una cassa in legno dorato, con un coperchio d’oro sormontato da due figure di cherubini, spiriti formati da teste e corpi di creature diverse. Solo i sacerdoti potevano portarla, con stanghe di legno, poiché era un manufatto di altissima sacralità.
Fin dalle origini, il popolo ebraico concentrò la sua creatività nell’arte posta al servizio del culto della sua religione monoteista. Prima del IX-X secolo d.C. vi furono numerose espressioni figurative, come nei mosaici di Beth Alfa in Israele o negli affreschi nella Sinagoga di Dura Europos in Siria. In seguito l’arte ebraica escluse la figura umana, esprimendosi con motivi geometrici e con la calligrafia.
L’Arca e altri oggetti di culto furono custoditi nel Tempio di Gerusalemme, costruito da re Salomone nel X-IX secolo a.C., distrutto, ricostruito e abbattuto infine nel 70 d.C. dai Romani: dell’imponente complesso resta la muraglia di fondazione, nota come Muro del Pianto, davanti al quale pregano gli Ebrei.