LE TECNICHE - Il mosaico

La tecnica del mosaico (o tecnica musiva) consente di rivestire una superficie accostando piccole tessere colorate per realizzare una composizione ornamentale o figurata. Questi rivestimenti si trovano su pavimenti, pareti o soffitti.

Materiali e procedimenti

Le tessere possono essere di vari materiali: pietre, conchiglie, terracotta o pasta di vetro. Hanno forma di solito quadrangolare e possono essere di varie misure.

Il metodo più usato per realizzare un mosaico è quello diretto. Prima di applicare le tessere si prepara la superficie del supporto. Viene distribuita in maniera omogenea una malta costituita da un impasto di calce, sabbia e acqua. Su questo si stendono vari strati di malta più fine. Sulla superficie ben levigata e ancora fresca si traccia il disegno della composizione da rappresentare, con colori o per incisione. Infine si applicano le tessere a mano, dopo aver steso un legante (una sorta di colla), che può essere fatto per esempio di cera, o resina, o calce mista a polvere di marmo.

Un po’ di storia

Il mosaico si diffonde inizialmente nei regni ellenistici e in epoca romana, quando viene utilizzato per rivestire i pavimenti di strutture pubbliche e dimore lussuose. Nell’arte paleocristiana e bizantina il mosaico decora pareti, cupole e volte degli edifici sacri. Sin dal Tardoantico il principale centro di produzione è Bisanzio, la capitale dell’Impero romano d’Oriente. In Occidente il mosaico si diffonde in particolare a Roma, Ravenna e Milano, e in seguito in Sicilia e a Venezia. Dal Trecento il mosaico entra in disuso e verrà ripreso nel primo Novecento (vedi p. 476).