La pittura
Le pareti delle domus sono dipinte con scene mitologiche e paesaggi che creano spazi naturali illusionistici
Le pareti delle domus sono dipinte con scene mitologiche e paesaggi che creano spazi naturali illusionistici
La pittura romana, purtroppo, è andata in gran parte perduta, mentre si sono conservate le pitture murali in varie domus. Numerose e in ottimo stato sono le pitture rinvenute nelle case di Pompei, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Così sono pervenuti importanti mosaici con cui i Romani rivestivano i pavimenti delle abitazioni (vedi p. 77).
Dall’esame delle pitture pompeiane sono stati definiti quattro stili pittorici dell’arte romana, che si susseguono dal II secolo a.C. fino alla fine del I secolo d.C.
Imita i rivestimenti (o “incrostazioni”) degli edifici ellenistici, realizzati con lastre policrome di marmi, graniti e altre pietre. Le pitture o gli stucchi dipinti riproducono grandi pietre rettangolari e cornici coprendo l’intera superficie per fasce orizzontali (26).
Finte architetture dipinte in prospettiva (27) creano l’illusione che la parete si apra al di là di uno zoccolo in pietra in porticati, tempietti, nicchie, giardini. In questi spazi immaginari si inseriscono oggetti, animali o personaggi.
La pittura della parete è divisa in tre registri: in quello intermedio finti quadretti con paesaggi e piccole figure (pinakes) (28) sono al centro di ampi fondali monocromi, simili a tendaggi; in basso corre un finto zoccolo; in alto si distende una fascia ornamentale composta da vari elementi decorativi.
Riprende caratteri del secondo e del terzo stile, con soluzioni ricche e fantasiose. Presenta elementi architettonici sottili associati a tendaggi, ghirlande, statuette, candelabri, quadri con scene figurate, contro fondali piatti o illusionisticamente aperti verso l’esterno (29).
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi