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La fantascienza postapocalittica fra paesaggio preindustriale e industriale: Survivors di Terry Nation

Le evoluzioni del paesaggio industriale sono spesso oggetto di indagine da parte del cinema e della televisione: accade non solo per i prodotti di carattere storico e documentaristico, ma anche per quelli che appartengono al filone postapocalittico. Questo genere, di carattere prettamente fantascientifico, tende a immaginare una comunità, uno Stato, un continente o l’intero pianeta devastato da una catastrofe, concentrandosi sulle vicende dei sopravvissuti, sulle loro relazioni, sugli stili di vita, sugli aspetti materiali dell’esistenza, sulle nuove forme di potere che si possono creare in seguito alla disgregazione delle precedenti.

Spesso gli sceneggiatori cercano di descrivere lo sgretolamento dei sistemi produttivi, il venir meno di fonti energetiche e di forme organizzative dell’esistenza trasportando i protagonisti in uno scenario che, per molti versi, somiglia a quello dell’Europa preindustriale. È quanto accade, per esempio, nella serie televisiva Survivors, creata e prodotta dallo sceneggiatore gallese Terry Nation e andata in onda con grande successo nel 1975 in Inghilterra e quattro anni più tardi in Italia. La trama è semplice. Un’epidemia letale ha ucciso il 99% della popolazione planetaria e tutti i meccanismi sui quali si fondava il vivere comune sono paralizzati. Un gruppo di superstiti attraversa l’Inghilterra alla ricerca di un luogo sicuro per formare una nuova comunità: quest’ultima è chiamata a trovare fonti di sostentamento senza poter più contare sulle conquiste tecnologiche degli ultimi due secoli, divenute di fatto inutilizzabili a causa della mancanza delle competenze umane e dell’energia necessaria per metterle in moto. La realtà urbana è abbandonata a favore di un ritorno nell’universo rurale, dove è possibile conferire nuova centralità all’allevamento e all’agricoltura. Fra gli obiettivi dei sopravvissuti ci sono anche il ripristino del commercio e il ritorno a una primitiva forma di circolazione del denaro.

Dal 2008 al 2010 la British Broadcasting Corporation (BBC) ha proposto una nuova versione della serie televisiva, ma con significative differenze nella linea narrativa. Il prodotto non ha avuto la stessa fortuna del precedente sulla televisione tradizionale, probabilmente a causa dell’eccessiva complessità della trama. Ha riscosso notevoli consensi, invece, con la successiva distribuzione via Internet.

Storie. Il passato nel presente - volume 2
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