I SAPERI FONDAMENTALI

sintesi

Il Regno di Spagna

▶ 15.1 Nel 1556 Filippo II eredita da Carlo V la corona di Spagna, i Paesi Bassi, i domini italiani e le colonie americane. I suoi primi provvedimenti sono finalizzati alla salvaguardia dell’ortodossia e dell’unità religiose, condizioni ritenute essenziali per la salvaguardia della stabilità politica. Filippo II persegue il progetto di uno Stato forte e accentrato, impiegando ingenti risorse sulla gestione della macchina amministrativa. Prelievo fiscale, dazi sui commerci con le colonie e prestiti bancari sono le principali risorse finanziarie. Nel 1580 la Spagna annette il Portogallo e i suoi possedimenti coloniali.

I Paesi Bassi

▶ 15.2 La regione dei Paesi Bassi, divisa in 17 province, mantiene un forte particolarismo istituzionale e culturale, rafforzato dall’assenza di una lingua comune e dalla penetrazione del calvinismo. La crescente ingerenza del governo spagnolo crea tra i sudditi un ampio malcontento che si trasforma in rivolta. Guglielmo d’Orange è posto a capo delle Province del Nord, che dichiarano la propria autonomia, mentre le Province del Sud rimangono sotto il controllo spagnolo. Fallito un tentativo di federazione tra Nord calvinista e Sud cattolico, sono le sole province calviniste a proclamare l’indipendenza: nasce l’Unione delle Sette Province Unite (1579).

L’Impero ottomano

▶ 15.3 Sotto il regno di Selim II (1566-74) l’impero si dimostra tollerante nei confronti di tutti i culti e dei molti popoli che lo compongono. Nel 1571 si scontra con la Lega Santa guidata dalla Spagna per il controllo del Mediterraneo e viene sconfitto a Lepanto (1571). La vittoria ha un forte impatto culturale per i cristiani, ma non comporta cambiamenti decisivi negli assetti politici dell’area.

L’Inghilterra

▶ 15.4 In Inghilterra si succedono al trono Edoardo VI, Maria Tudor ed Elisabetta I. Il primo modella la Chiesa anglicana al costume calvinista, la seconda intende restaurare con la forza il cattolicesimo, Elisabetta consolida l’anglicanesimo con la Legge di supremazia, che stabilisce il controllo della corona sul clero, il Book of Common Prayer, l’Atto di Uniformità e i Trentanove articoli di fede (1571). Promuove lo sviluppo economico, favorendo la proprietà terriera e i rapporti commerciali via mare. Filippo II, temendo la crescente potenza economica e militare inglese, attacca l’Inghilterra via mare. L’operazione non ha successo e l’episodio viene vissuto come una grande vittoria per la monarchia inglese. Si apre però il problema della successione di Elisabetta.

La Francia

▶ 15.5 Con la morte di Enrico II di Valois il regno precipita in una grave crisi, dovuta alle difficoltà della produzione agricola, alle lotte politiche, ai dissidi religiosi legati soprattutto all’affermazione del calvinismo, osteggiato da molte famiglie nobiliari cattoliche. Gli scontri durano otto anni, con picchi di violenza estrema come la notte di San Bartolomeo, in cui vengono uccisi più di 2000 ugonotti (1572). Alla crisi religiosa si affianca la crisi politica: una corsa al trono con tre contendenti, i “tre Enrichi”. Enrico IV ha la meglio sugli altri due; è calvinista, ma una volta diventato re (1589) si converte al cattolicesimo. Nel 1598 viene emanato l’Editto di Nantes, che conferma il cattolicesimo come confessione di Stato ma riconosce ai calvinisti il permesso di praticare il loro culto.

La Polonia-Lituania e la Russia

▶ 15.6 In Polonia la dinastia degli Jagelloni porta sviluppo economico e artistico-culturale, oltre a promuovere il riconoscimento della libera professione di fede già nel 1573. La forte influenza del ceto nobiliare nelle assemblee rappresentative conduce fino all’istituzione di una monarchia elettiva, fondata sul potere dei nobili. In Russia si afferma il regno di Ivan IV (1533-84), il primo a fregiarsi del titolo di zar (1547) e a cercare di costruire uno Stato russo arginando il potere della nobiltà feudale.