LUOGHI - La Palermo normanna

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La Palermo normanna

La corte regia divenne anche un centro promotore di cultura scientifica: vi vennero tradotti alcuni testi greci di Tolomeo, Euclide e Aristotele. Alla committenza di Ruggero II dobbiamo un’opera cartografica rivoluzionaria: un planisfero d’argento di tutto il mondo conosciuto (disperso durante una rivolta a Palermo) e il testo geografico corrispondente, il Libro dello svago per chi desidera viaggiare per il mondo, opera di al-Idrisi, nato a Ceuta ma di nobile famiglia maghrebina.

Le testimonianze artistiche

Il sincretismo culturale della Palermo arabo-normanna, per quanto sorvegliato da un rigido programma politico e religioso di latinizzazione dell’isola, è testimoniato dai monumenti della città: dal Palazzo reale (o Palazzo dei Normanni), manifestazione del potere, al duomo di Monreale, con la sua vastissima decorazione a mosaico; dalla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, simbolo dell’arte bizantina di età comnena, al Palazzo della Zisa (dall’arabo al-Aziza, “la Splendida”), le cui forme dialogano direttamente con le architetture nordafricane, sino alla Cappella Palatina, straordinaria opera di sintesi delle correnti artistiche e culturali dell’intero bacino mediterraneo.

L’itinerario arabo-normanno di Palermo, che comprende anche Monreale e la cattedrale di Cefalù, fondata da Ruggero II, è stato dichiarato patrimonio UNESCO nel 2015.


Storie. Il passato nel presente - volume 1
Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715