Arnolfo di Cambio, scultore e architetto

ARNOLFO DI CAMBIO, SCULTORE E ARCHITETTO Arnolfo di Cambio (1240-1310) mantiene nelle sue opere gli aspetti più classici del suo maestro Nicola Pisano. Dopo aver lavorato in Toscana, Arnolfo si sposta a Roma. Qui realizza alcune innovazioni nel ciborio, la struttura architettonica posta sopra l altare maggiore. Nel Ciborio di Santa Cecilia in Trastevere (1293), a Roma, Arnolfo di Cambio rielabora la struttura in chiave gotica, inserendo archi trilobati, pinnacoli e timpani con piccoli rosoni. Inoltre introduce la decorazione cosmatesca, tipica dell arte medievale romana, che diffonderà poi fuori da Roma. Nei suoi ultimi anni di vita, Arnolfo lavora a Firenze, realizzando alcuni fra i principali edifici gotici della città, tra cui la nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Per la facciata di questa chiesa, realizza alcune statue tra cui la Madonna col bambino. La statua dimostra l evoluzione subita dalla statuaria decorativa gotica: dalle prime statue-colonne si arriva LA DECORAZIONE COSMATESCA fatta di mosaici applicati a pavimenti e arredi sacri. Il nome deriva dai Cosmati, una famiglia romana che lavorava il marmo e che inventò questa tecnica. a opere che si staccano dal fondo e diventano sculture a tuttotondo. LA PITTURA GOTICA La pittura gotica è caratterizzata da: un importante uso della linea per definire i contorni e i panneggi; un nuovo naturalismo nella raffigurazione di persone, animali e vegetali. un naturalismo che si manifesta nella riproduzione dei dettagli, ma non nella rappresentazione reale dello spazio. CIMABUE Cenni di Pepo o Pepe (1240-1302), detto Cimabue, introduce innovazioni importanti e varianti iconografiche alla tradizione bizantina fino ad allora predominante. considerato il fondatore della tradizione pittorica di Firenze, ma lavora anche a Pisa e a Roma. La visione delle opere presenti in queste città (comprese le antiche rovine romane) contribuisce a far maturare l arte di Cimabue, che aggiungerà elementi classici alla radice bizantina. Nella Madonna in maestà e sei angeli, la Vergine siede su un trono posto obliquamente per rendere la profondità dello spazio. Lontana dalla tradizione bizantina è anche la resa del panneggio tramite il chiaroscuro e non con le lumeggiature (effetti di luce resi con tocchi di oro). Cimabue, Madonna in maestà e sei angeli, 1280 c., Louvre, Parigi 90

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 1
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico