Lisippo, le nuove proporzioni

LEOCHARES, IL SENSO DEL DIVINO Lo scultore ateniese Leochares è attivo negli ultimi anni del IV secolo a.C. celebre per aver saputo dare alle sue opere il senso del divino ed è ricordato per aver realizzato molte statue del dio Apollo. A lui viene attribuita anche la statua dell Apollo del Belvedere. In quest opera il dio indossa la faretra e un mantello fermato sulla spalla. Probabilmente è raffigurato nell attimo seguente il lancio di una freccia, mentre nella mano sinistra forse impugnava un arco. Il peso è tutto sulla gamba destra, il piede sinistro tocca terra solo con la punta. Il corpo ha forme allungate e superfici che emanano una grande luminosità. La testa è girata a sinistra. IL MAUSOLEO DI ALICARNASSO Nel 377 a.C. il governatore Mausolo decide di farsi costruire un monumento funebre (poi andato distrutto). Per quest opera colossale chiama i più grandi artisti dell epoca fra cui Leochares e Skopas. Da allora i monumenti funebri dei potenti sono chiamati mausolei. LISIPPO, LE NUOVE PROPORZIONI Nel IV secolo a.C. l opera di Lisippo contribuisce alla definizione di un nuovo stile scultoreo, che si caratterizza per nuovi equilibri e per una nuova attenzione alla psicologia del soggetto. L Apollo del Belvedere (ora ai Musei Vaticani) faceva parte della collezione di papa Giulio II, che lo collocò nel giardino del Belvedere in Vaticano, da cui prese nome. La predilezione di questo autore per il bronzo e per la raffigurazione di figure maschili di atleti richiama Policleto. Ma Lisippo rinnova il Canone, teorizzando nuove proporzioni e includendo l osservazione del reale e l interesse per il ritratto. L APOXY MENOS E IL CANONE DI LISIPPO L Apoxy menos (atleta che si deterge ) è l opera più famosa di Lisippo, in cui concretizza il suo Canone. Lisippo non vuole rappresentare un modello ideale, ma intende raffigurare l essere umano nella sua individualità, colto in gesti reali. Le sue figure sono più slanciate, hanno le gambe, il torso e le braccia molto più lunghe, mentre la testa è più piccola. Anche la simmetria del movimento è rotta per sperimentare movimenti più naturali. In questa statua la figura è sbilanciata in avanti, le braccia sono tese e invadono lo spazio. Per la prima volta, quindi, non c è la piena visione del busto. Ciò indica che l artista era interessato più al movimento che alla costruzione del corpo. Il volto è lavorato in modo da rendere al massimo l espressione: gli occhi, il naso e la bocca sono piccoli e ravvicinati; le ciocche dei capelli sono un po scomposte; la fronte è lievemente corrugata per rendere lo sforzo appena compiuto. Lisippo, Apoxy menos, copia, Musei Vaticani, Città del Vaticano 33

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 1
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico