Lode ed effetti miracolosi della donna Io voglio del ver la mia donna laudare di Guido Guinizzelli Io voglio del ver la mia donna laudare ed asembrarli la rosa e lo giglio: d ana, del mattino più che stella d ana splende e pare, e ciò ch è lassù bello a lei somiglio. river , campagna; l apostrofo alla fine di una parola indica che è caduta una vocale Verde river a lei rasembro e l re, tutti color di fior , giano e vermiglio, oro ed azzurro e ricche gioi per dare: medesmo Amor per lei rafina meglio. Passa per via adorna, e sì gentile ch abassa orgoglio a cui dona salute, e fa l de nostra fé se non la crede; no lle, non le, il punto alto indica che è caduta una consonante e no lle pò apressare om che sia vile; ancor ve dirò c ha maggior vertute: null om pò mal pensar fin che la vede. DENTRO IL TESTO METRO: sonetto con rime ABAB ABAB CDE CDE Sonetto dedicato alla bellezza della donna del poeta. una descrizione non realistica ma vaga e astratta, che trasforma la donna in una immagine ideale e in una figura angelicata. Nelle ultime due terzine la donna si muove e cammina in una strada. Il poeta descrive gli effetti della sua bellezza sugli uomini che lei saluta e l effetto benefico che il saluto ha su di loro. Per rendere l apparizione della donna una visione, Guinizzelli usa nel sonetto un ritmo lento segnato da pause e frequenti similitudini che la paragonano a vari elementi della natura. 18
I saperi fondamentali di letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento