La pazzia di Orlando

La pazzia di Orlando


di Ludovico Ariosto, da Orlando furioso

In un bosco il paladino Orlando vede delle scritte in cui Medoro canta il suo amore, corrisposto, per la bella Angelica, la donna amata da Orlando. Questa scoperta fa impazzire il paladino.

Pel bosco errò tutta la notte il conte;

e allo spuntar della diurna fiamma

lo tornò il suo destin sopra la fonte

dove Medoro insculse l’epigramma.

Veder l’ingiuria sua scritta nel monte

l’accese sì, ch’in lui non restò dramma

che non fosse odio, rabbia, ira e furore;

né più indugiò, che trasse il brando fuore.

Tagliò lo scritto e ’l sasso, e sin al cielo

a volo alzar fe’ le minute schegge.

Infelice quell’antro, ed ogni stelo

in cui Medoro e Angelica si legge!

Così restar quel dì, ch’ombra né gielo

a pastor mai non daran più, né a gregge:

e quella fonte, già sì chiara e pura,

da cotanta ira fu poco sicura;

che rami e ceppi e tronchi e sassi e zolle

non cessò di gittar ne le bell’onde,

fin che da sommo ad imoturbolle,

che non furo mai più chiare né monde.

E stanco al fin, e al fin di sudor molle,

poi che la lena vinta non risponde

allo sdegno, al grave odio, all’ardente ira,

cade sul prato, e verso il ciel sospira.

Afflitto e stanco al fin cade ne l’erba,

e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto.

Senza cibo e dormir così si serba,

che ’l sole esce tre volte e torna sotto.

Di crescer non cessò la pena acerba,

che fuor del senno al fin l’ebbe condotto.

Il quarto dì, da gran furor commosso,

e maglie e piastre si stracciò di dosso.

Qui riman l’elmo, e là riman lo scudo,

lontan gli arnesi, e più lontan l’usbergo:

l’arme sue tutte, in somma vi concludo,

avean pel bosco differente albergo.

E poi si squarciò i panni, e mostrò ignudo

l’ispido ventre e tutto ’l petto e ’l tergo;

e cominciò la gran follia, sì orrenda,

che de la più non sarà mai ch’intenda.

DENTRO IL TESTO

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Orlando, il più famoso paladino cristiano, non solo si innamora, ma impazzisce.Egli subisce le conseguenze drammatiche dell’amore, e la sua follia rappresenta l’amore irrazionale che porta alla perdita dell’identità.


Il tono usato da Ariosto è drammatico e comico, con alcuni elementi quasi caricaturali. Il poeta toglie all’amore il suo carattere nobile e rappresenta il protagonista come un comune essere umano.


Eppure è proprio impazzendo che Orlando riuscirà a liberarsi dell’amore per Angelica, perché smette di idealizzarla e di considerarla irraggiungibile.

VERIFICA

Rispondi alle domande


1. Perché Orlando impazzisce?

 

 


2. Cosa fa il quarto giorno di follia?

  • Si calma.
  • Si spoglia e impazzisce ancora di più.


3. Il paladino Orlando descritto in questo brano è:

  • umano.
  • eroico.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento