Proemio

Proemio


di Ludovico Ariosto, da Orlando furioso

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,

le cortesie, l’audaci imprese io canto,

che furo al tempo che passaro i Mori

d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,

seguendo l’ire e i giovenil furori

d’Agramante lor re, che si diè vanto

di vendicar la morte di Troiano

sopra re Carlo imperator romano.

Dirò d’Orlando in un medesmo tratto

cosa non detta in prosa mai né in rima:

che per amor venne in furore e matto,

d’uom che sì saggio era stimato prima;

se da colei che tal quasi m’ha fatto,

che ’l poco ingegno ad or ad or mi lima,

me ne sarà però tanto concesso,

che mi basti a finir quanto ho promesso.

DENTRO IL TESTO

METRO: ottave di endecasillabi con schema di rime ABA BAB CC


Nelle prime due ottave viene annunciato l’argomento che sarà raccontato nel poema.


Nella prima ottava viene riassunto l’episodio che dà il via al racconto, ovvero la decisione del re arabo Agramante di vendicare la morte del padre contro i francesi.


Nella seconda ottava Ariosto annuncia che il poema narrerà anche la follia del più valoroso dei paladini di Francia, Orlando.
In questa ottava c’è anche un’invocazione alla “musa” ispiratrice, cioè a colei che ha ispirato la composizione del poema. Nelle opere classiche le invocazioni erano rivolte a delle divinità, qui invece è rivolta alla donna amata.

VERIFICA

Rispondi alle domande


1. A cosa serve il proemio?

 

 


2. La storia di Orlando era già stata raccontata da altri, ma Ariosto è il primo a:

  • schierarsi dalla parte dei Mori.
  • parlare della pazzia per amore di Orlando.


3. Cosa vuole fare Agramante?

  • Vendicare il padre e conquistare la Francia.
  • Conquistare l’Africa.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento