Donna de Paradiso (I. da Todi)

Donna de Paradiso


di Iacopone da Todi

«Donna de Paradiso,

lo tuo figliolo è preso

Iesù Cristo beato.


Accurre donna e vide

che la gente l’allide;

credo che lo s’occide,

tanto l’ò flagellato». [...]


«Soccurre, donna, adiuta,

cà ’l tuo figlio se sputa

e la gente lo muta;

òlo dato a Pilato».

«O Pilato, non fare

el figlio meo tormentare,

ch’eo te pòzzo mustrare

como a ttorto è accusato».

«Crucifige, crucifige!

Omo che se fa rege,

secondo nostra lege

contradice al senato». [...]

DENTRO IL TESTO

METRO: lauda formata da 33 quartine di versi quasi sempre settenari, preceduta da una terzina


Iacopone ha una religiosità cupa dominata dal senso del peccato e della colpa. Il testo è una lauda in forma di dialogo sugli ultimi momenti di vita di Gesù. In questo dialogo intervengono tante voci.
Il nunzio racconta quello che succede e nel suo racconto si inseriscono le voci di Maria che si dispera, del popolo che invoca la punizione di Gesù e la voce di Gesù stesso che, nei versi seguenti, parla alla madre.
Nella prima strofa il nunzio annuncia a Maria che Gesù è stato preso e sarà ucciso.

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Rispondi alle domande


1. Perché i poeti scelgono il volgare per la loro la poesia religiosa?

 


2. Quale opera segna l’inizio della letteratura italiana?

 


3. Perché la tipica composizione religiosa si chiama lauda?

 


4. Nella lauda di Iacopone da Todi, chi è la “donna de Paradiso”?

 

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I saperi fondamentali di letteratura - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento