Il Razionalismo in Italia

8.21 Il Razionalismo in Italia

Mentre nel resto d’Europa l’architettura razionalista raggiunge i risultati più elevati negli anni Venti del Novecento, alla vigilia della nascita dei regimi totalitari che porteranno al secondo conflitto mondiale, in Italia le sperimentazioni costruttive della modernità si consolidano solo negli anni Trenta, nel contesto della piena affermazione della dittatura fascista. Così, se in Germania e in Francia le nuove espressioni architettoniche sono chiare manifestazioni di una società libera e progressista, nel nostro Paese si connotano, almeno in parte, delle istanze di un potere politico che ambisce a presentarsi come forza innovativa ma che, in realtà, è reazionario e antidemocratico.

Casa del Fascio di Como

Nel complesso e contradditorio panorama dell’architettura italiana tra le due guerre emerge la figura di Giuseppe Terragni (Meda 1904-Como 1943), progettista raffinato e sensibile che muore a soli 39 anni dopo aver combattuto sul fronte russo. La sua realizzazione più significativa è la Casa del Fascio di Como (112). L’edificio è squadrato e razionale come quelli di Le Corbusier ma, al contrario del maestro d’oltralpe, Terragni non intonaca le facciate, bensì le riveste interamente di marmo bianco. Così il candore della nuova architettura non è ottenuto con una semplice tinteggiatura ma deriva dall’uso di un materiale lapideo tipicamente italiano. Ciascuno dei quattro prospetti si differenzia in base alle diverse funzioni collocate alle sue spalle. La costruzione si basa poi su precisi rapporti proporzionali: la pianta è un quadrato e l’altezza del corpo di fabbrica corrisponde a metà della larghezza della facciata. Anche le dimensioni delle finestre e delle logge sono attentamente studiate in un disegno generale di straordinario rigore geometrico ed equilibrio compositivo.

Casa delle Armi

Un ulteriore vertice della produzione architettonica del Razionalismo italiano è rappresentato dalla Casa delle Armi (113-114) di Luigi Moretti (Roma 1907-Isola di Capraia 1973). L’opera, dedicata alla pratica della scherma, sorge all’interno del Foro Mussolini (oggi Foro Italico), un grande complesso di edifici e spazi per lo sport, espressamente voluto dal dittatore e situato nell’area nord-occidentale di Roma. Anche in questo caso la struttura, essenziale e rigorosa, è rivestita di marmo. La particolare maestria di Moretti è leggibile all’interno, nella complessa modulazione spaziale e luminosa della sala riservata agli esercizi degli atleti. La copertura di questo grande ambiente è risolta con due ardite mensole, curve e sfalsate, in calcestruzzo armato; tali elementi serrano una finestra a nastro da cui la luce naturale si diffonde in maniera particolarmente scenografica.

GUIDA ALLO STUDIO
Razionalismo italiano
  • Si diffonde negli anni Trenta
  • Edifici squadrati, solidi, asciutti, rigorosi e rivestiti in marmo
  • Protagonisti di questa corrente: Giuseppe Terragni e Luigi Moretti
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Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi