I GENERI E LE FORME: Il tema della maschera

I GENERI E LE FORME

Il tema della maschera

Uno dei temi ricorrenti nella pittura degli anni Venti del Novecento è quello della maschera: arlecchini, pulcinella e pierrot popolano, per esempio, la pittura di Derain, Severini e Donghi. Nel dipinto Maschere di Casorati sono collocate alcune maschere di carnevale su un mobile fra un quotidiano, l’elmo di un’armatura e una statua classica.
Come lo specchio, la maschera permette di affrontare il tema del doppio, sulla scia del significato che assume il manichino nella pittura di De Chirico, ma in un’accezione che fa affiorare relazioni anche con il teatro e con l’Antico.
Proprio in quegli anni – per la precisione nel 1921 – era andato in scena per la prima volta Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Massimo Bontempelli che, come si è detto, aveva elaborato la definizione di Realismo magico, parlando di Pirandello e del suo teatro, accenna all’«altalena tra persona e personaggio, nell’impossibilità per l’uomo di essere definitivamente l’uno o l’altro».
Un’atmosfera sospesa e malinconica, che rimanda tanto alla pittura di De Chirico quanto al teatro pirandelliano, aleggia nel Giocoliere di Donghi, definito dal critico Maurizio Fagiolo dell’Arco «freddo come un geometrico fantasma». Con lo sguardo perso nel vuoto, questo personaggio è vestito come un arlecchino.
La stessa maschera compare anche nel Carnevale, sempre di Donghi. Nella bilanciatissima costruzione di quest’opera si accentua il senso del doppio, nel gioco che si crea fra l’Arlecchino frontale e il Pulcinella di spalle, così come nell’atmosfera di inquietudine e straniamento, accentuata dall’Arlecchino che strizza l’occhio. Non dobbiamo dimenticare che l’origine di questa maschera è molto antica, legata ai riti agricoli, in cui Arlecchino è un demone sotterraneo. Nella letteratura del XII secolo, si narra di un corteo di anime morte guidate da un Arlecchino, e anche nell’Inferno dantesco “Alichino” è a capo di una combriccola diabolica.
Diversa risulta l’atmosfera che caratterizza il dipinto di Severini Pulcinella e Arlecchino, in cui viene meno il senso di finzione, doppiezza e inquietudine e si pone l'accento, piuttosto, sulla relazione tra maschera e Antico. Per Severini, infatti, il tema della maschera rimanda alla commedia dell’arte e dunque alle proprie origini italiane. Anche questo rappresenta un tema che si associa al ritorno alla tradizione e al mestiere.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi