CONFRONTI E INFLUENZE - Tra figurazione e astrazione pura: Miró e Kandinskij

CONFRONTI E INFLUENZE

Tra figurazione e astrazione pura

Joan Miró

Hirondelle amour

  • 1934
  • olio su tela, 200x247 cm
  • New York, Museum of Modern Art (MoMA)

Hirondelle amour 

In questo dipinto del 1934 (“amore-rondine”) Miró sostituisce ai piccoli “oggetti-gioco” sparsi qua e là figure più marcatamente antropomorfe, le cui misure si ampliano fino a occupare la porzione maggiore della superficie del quadro. L’equilibrio tra linea retta e curva è rotto in favore della seconda e fanno la loro comparsa porzioni di superficie nate dall’intersezione dei profili, evidenziate mediante campiture di colore contrastante, che creano una maggiore compenetrazione tra i diversi elementi raffigurati.

Vasilij Kandinskij

Bleu de ciel

  • 1940
  • olio su tela, 100x73 cm
  • Parigi, Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou

Bleu de ciel 

Nel 1922 Kandinskij inizia a lavorare al Bauhaus come insegnante di decorazione murale. Nel 1933, con la chiusura della scuola, è costretto a emigrare a Parigi, la cui scena artistica in quel periodo è dominata dagli artisti surrealisti. L’incontro con Hans Arp, Alberto Magnelli e Joan Miró determina un significativo cambio di direzione nella produzione tarda del pittore russo.
Sebbene la teoria pittorica di Kandinskij non escluda del tutto la possibilità della figurazione, soprattutto in quelle che egli stesso definisce “impressioni” ( pp. 304-305), nelle opere realizzate durante gli anni del Bauhaus si assiste a una chiara accentuazione del rigore geometrico. In Bleu de ciel, opera realizzata dopo qualche anno dal suo trasferimento in Francia, l’azzurro intenso dello sfondo è costellato da bizzarre figurette dalle vaghe sembianze biomorfe.

Le ragioni del confronto

Questi due dipinti testimoniano una certa convergenza tra i differenti linguaggi dei due pittori, che si incontrano a metà strada tra figurazione e astrazione pura. I dipinti di questi anni aprono l’ultima fase della produzione di Kandinskij che si caratterizza per un certo eclettismo, un’oscillazione tra diverse interpretazioni dell’astrattismo. Per Miró, invece, acquista progressivamente importanza il valore puramente espressivo del colore, secondo una visione non troppo lontana da quella dei “russi” (Kandinskij, Malevič e Chagall in primo luogo).

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi