ANALISI D'OPERA - Vasilij Kandinskij, Impressione III (concerto)

Analisi D'opera

Vasilij Kandinskij

Impressione III (concerto)

  • 1911
  • olio su tela, 77x100 cm
  • Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus

Kandinskij esegue questo dipinto subito dopo aver assistito, nel 1911, a un concerto a Monaco dove vengono suonati brani di Arnold Schönberg, il grande sperimentatore della musica atonale e della composizione dodecafonica. L’impatto di questa musica sul pittore è tale da spingerlo a inviare al compositore una lettera di elogio a seguito della quale nasce tra i due una lunga e feconda amicizia.

Descrizione

Quest’opera, a differenza di Primo acquerello astratto dell’anno precedente, non esula completamente dalla rappresentazione di fatti reali, in quanto raffigura il concerto al quale Kandinskij aveva da poco assistito. Vi si riconoscono infatti il pianoforte (la macchia nera al centro), l’esecutrice (identificata come Etta Werndorff), il pubblico (in basso) e altri musicisti (sulla sinistra). Il pittore risolve tuttavia la rappresentazione mediante la stesura rapida e movimentata di semplici macchie di colore puro: la tavolozza è infatti ridotta ai soli tre colori primari (giallo, rosso e blu) con l’aggiunta del nero e del bianco di fondo.

Forma, funzioni e idee

Pur rimanendo all’interno della narrazione dei fatti, Kandinskij tiene fede alla propria convinzione sull’analogia della funzione espressiva che esiste tra i colori e le note musicali. Per comprendere l’importanza che la musica ricopre nella poetica di Kandinskij basti considerare un passo del suo trattato teorico, Dello spirituale nell’arte, nel quale sostiene: «Risulta che la migliore insegnante sia la musica, l’arte che non si è dedicata alla riproduzione dei fenomeni naturali ma all’espressione dell’animo». Kandinskij, che era anche musicista e compositore, vede quindi nell’atonalità e nella dodecafonia di Schönberg lo stesso sovvertimento delle regole finalizzato alla fondazione di un’armonia nuova che lui stesso stava ricercando con la sua pittura.

CONFRONTI E INFLUENZE

Nei suoi scritti Kandinskij chiarisce la differenza tra “impressione”, “improvvisazione” e “composizione”, termini che in questa fase di messa a punto del linguaggio astratto sono utilizzati molto di frequente come titoli dei suoi dipinti. Con “impressione” il pittore indica l’emozione che nasce dall’esperienza della natura esteriore (e in questo senso si spiega la possibilità di raffigurare eventi reali); l’improvvisazione è invece ciò che scaturisce da un moto puramente interiore; la composizione, infine, è il frutto di un lungo lavoro di riflessione ed elaborazione formale.

Contesti d’arte - volume 3
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