Cubismi

7.7 Cubismi

I cubisti dei Salon

A partire dal 1909 le ricerche di Picasso e Braque portano alcuni artisti a sperimentare una propria sintassi cubista. Mentre i due iniziatori decidono di non esporre ai Salon, questi si affermano e fanno conoscere la loro ricerca alle mostre ufficiali, tanto da essere definiti “cubisti dei Salon”. Altra definizione è quella di “cubisti di Montparnasse” per il loro quartiere di residenza, a differenza di Picasso e Braque che abitavano a Montmartre. Nel 1911 i cubisti di Montparnasse hanno la prima occasione di esporre in gruppo al Salon des Indépendants, dove tra gli altri sono presenti Albert Gleizes (1881-1953), Jean Metzinger (1883-1956), Fernand Léger (Argentan 1881-Gif-sur-Yvette 1955) e Robert Delaunay.
I primi trasformano i tratti più rivoluzionari del Cubismo in una dimensione più matematica e razionale che teorizzano nel 1912 nella pubblicazione Du Cubisme, mentre Delaunay e Léger raggiungono risultati più originali e indipendenti.
Al Salon des Indépendants del 1911, il poeta e critico Guillaume Apollinaire apprezza molto la ricerca di Léger nell’opera Nudi nella foresta (35) per la «luce verdastra e profonda che discende dal fogliame» e le forme «tubiste». Il dipinto, infatti, si gioca tutto su incastri di moduli geometrici che ricordano dei tubi, dando vita a una composizione di forte valenza energetica e dinamica che contrasta con la staticità del Cubismo e si avvicina ad alcuni esiti delle esperienze futuriste ( p. 283), anche se la composizione di Léger mantiene una dimensione strutturale e geometrica del tutto originale.
Nel 1911 anche Francis Picabia (Parigi 1879-1953) entra in contatto con i cubisti dopo aver precedentemente sperimentato una propria ricerca impressionista. In Danze alla fontana (36) fornisce un’interpretazione molto libera e giocosa della sintassi cubista, attraverso l’incastro di forme geometriche dai colori caldi delle tonalità dell’arancione che scandiscono la superficie e portano l’attenzione al primo piano, annullando la profondità.
Un altro artista di rilievo ai Salon è Juan Gris (Madrid 1887-Boulogne-Billancourt 1927), spagnolo amico di Picasso. Egli mette a punto una propria modalità espressiva che, pur partendo dalla scomposizione dei piani picassiana, diventa una formula più ordinata e decorativa per rivelare l’ordine e l’armonia nascosta degli oggetti, anche attraverso un peculiare utilizzo della luce. Nel 1912, sulla scia dell’impatto di Picasso, Gris sperimenta il collage, come si può vedere ne Il lavabo (37), in cui l’artista introduce un frammento di specchio per accentuare la scansione prospettica dei piani.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi