MATERIALI E TECNICHE: Collage e assemblaggi cubisti

MATERIALI E TECNICHE

Collage e assemblaggi cubisti

Non è ben chiaro quale sia la sequenza cronologica delle diverse sperimentazioni extrapittoriche cubiste che si declinano in assemblaggi, collage e papier collé. Nel 1911 Braque costruisce le prime sculture in cartoncino tridimensionali e nel 1912, con Picasso, dà avvio a nuove ricerche introducendo sulla tela inserti di materiali diversi come carte, ritagli di giornali, stoffe e frammenti di fotografie. È questa una delle più importanti acquisizioni del Cubismo, che apre la strada verso nuovi sconfinamenti oltre la pittura e la scultura tradizionali.

Il primo collage

Il primo collage realizzato da Picasso è Natura morta con sedia impagliata, opera alla quale l’artista rimarrà legato per tutta la vita. Dalla rappresentazione mediante l’utilizzo della tecnica del trompe-l’oeil, in cui con la pittura si simula il reale, si passa all’applicazione sulla tela di materiali e oggetti che non mimano più la realtà ma la portano direttamente nell’opera. Nella Natura morta con sedia impagliata alcuni oggetti tipici della sperimentazione cubista – una pipa, un giornale, un calice e un coltello – sono collocati sopra una sedia. Essa non è raffigurata pittoricamente come gli altri oggetti, ma fisicamente presentata mediante un pezzo di tela cerata, che ricorda una sedia in paglia di Vienna, incollata sulla superficie pittorica; allo stesso modo il bordo della tavola è circondato da una cornice di corda. Gertrude Stein ricorda: «Era il periodo di tutte quelle nature morte, dei tavolini con il loro colore grigio, con le loro infinite varianti di grigio: si divertivano in tutte le maniere, collezionavano strumenti musicali, oggetti, pipe, tavolini con nappe, bicchieri, chiodi. Picasso cominciò a divertirsi facendo quadri con la lamiera di zinco, latta, papier collé. Non faceva scultura, faceva pittura con tutte queste cose».

Le sperimentazioni di Braque e Picasso

Spesso la distinzione fra pittura, scultura e rilievo si fa labile, dischiudendo un nuovo orizzonte di forte sperimentazione. Nel 1911 Braque realizza alcune sculture in cartone, andate distrutte e documentate esclusivamente da alcune fotografie che le raffigurano sospese all’incrocio di due pareti. L’artista non si preoccupa di conservarle, in quanto non le considera opere autonome, ma funzionali alle sue ricerche pittoriche, ovvero come modelli per i suoi dipinti. Picasso invece intuisce il valore autonomo di questa nuova ricerca e inizia così a sviluppare una serie di assemblaggi realizzati con materiali diversi che dilatano il concetto di scultura. Quest’ultima non è più confinata a materiali tradizionali come il marmo e il bronzo: fanno la loro comparsa in queste costruzioni plastiche il ferro, il legno, la carta, la latta, che possono essere anche dipinti con colori. Uno di questi assemblage è la Maquette per chitarra che Picasso realizza con una serie di lastre di cartone e corda, in cui la volumetria della scultura diventa una scansione di piani. Materiali sottratti all’esistenza danno vita a composizioni dal sapore primitivista come se fossero strani oggetti artigianali, idoli e amuleti di antiche tribù come in Natura morta.

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Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi