Salomé (L’apparizione)
Tutto ciò si riflette nella celebre Salomé
(39), acquerello esposto a Parigi nel 1876, nel quale Moreau dà una libera interpretazione dell’episodio evangelico. L’opera rappresenta la giovane principessa giudea, figlia della regina Erodiade che aveva sposato il cognato Erode. La fanciulla è raffigurata con un abito sfarzoso, disegnato secondo l’ immaginario ottocentesco
erotico-orientaleggiante e alludente alla “danza dei sette veli”, per assistere alla quale Erode aveva accondisceso a decapitare Giovanni Battista. La testa del Battista, grondante sangue, si materializza come un’apparizione terrificante e diviene il simbolo del rimorso con il quale la principessa dovrà convivere in futuro. Non è chiaro se il dipinto ritragga il momento in cui Salomé conclude la sua danza oppure quello posteriore all’uccisione del predicatore. Mentre la madre ed Erode siedono su un trono disposto sullo sfondo, la principessa arresta la sua danza indicando, quasi a volerla esorcizzare, l’orrenda visione che tiene il centro della scena: le due figure, colte in una posa statica, sono inscrivibili in un triangolo che concentra al suo interno la luminosità del dipinto. La dimensione onirica stempera
la drammaticità e ne ribadisce l’appartenenza a un contesto simbolista. Anche i colori assumono un valore specifico: il rosso scarlatto allude infatti al sangue e alla morte, mentre il dorato – inteso come una contaminazione del bianco, simbolo dell’innocenza – richiama l’universo onirico e assume una connotazione negativa per la relazione con un’opulenza corruttrice. Moreau mescola citazioni differenti, dall’interno orientaleggiante della reggia di Erode, ricostruita sul modello dell’Alhambra di Granada (Spagna), al capo del Battista che richiama la celebre testa di Medusa brandita dal Perseo di Cellini conservato a Firenze, nella Loggia dei Lanzi. La generale piattezza
dell’immagine è dovuta sia all’occhieggiare alle stampe giapponesi sia a una tecnica estremamente complessa che all’acquerello, dalle tinte chiare e trasparenti, alterna l’abrasione della superficie pittorica: effetto che accentua la luminosità sofisticata e suggestiva.