CONFRONTI E INFLUENZE - Gustave Caillebotte ed Edvard Munch

CONFRONTI E INFLUENZE

Gustave Caillebotte

Strada di Parigi, Giorno di pioggia

  • 1877
  • olio su tela, 212,2x276,2 cm
  • Chicago, Art Institute

I viali parigini, per raccontare la vita moderna 

Gustave Caillebotte, che come si è detto fu un interprete importante della stagione impressionista, descrive uno spaccato della città di Parigi, registrando il processo di rinnovamento urbano attuato tramite l’apertura di grandi boulevard che cambiò profondamente il volto della città. Come spesso accade nelle sue opere, l’impressione di spontaneità e immediatezza, cui contribuiscono in modo evidente il taglio fotografico e la posa naturale delle figure, è solo apparente: in realtà il dipinto è il frutto di uno studio compositivo accurato e minuzioso.

Edvard Munch

Sera nel corso Karl Johan

  • 1892
  • olio su tela, 84,5x121 cm
  • Bergen, Kode kunstmuseene, Rasmus Meyers Samling

Il viale di Oslo, testimonianza di alienazione 

In quest’opera Munch descrive il corso Karl Johan, la strada principale di Oslo, al crepuscolo, affollata di gente a passeggio. È la rappresentazione di un momento frivolo, che il pittore però trasforma in un’immagine inquietante. I volti dei passanti che sfilano lungo il viale sono deformati: il pallore della pelle, gli occhi incavati e gli zigomi spigolosi li fanno apparire come scheletri ambulanti. La tavolozza scura, insieme alla pennellata densa e ai contorni neri e pesanti, crea un’atmosfera cupa e alienante che evoca una sensazione di profonda e assoluta solitudine, quella che si avverte tra la folla.

Le ragioni del confronto

La realtà urbana, soggetto prediletto per testimoniare la modernità della pittura, è descritta dagli impressionisti nei suoi aspetti più eleganti: la strada ampia, perfettamente lastricata e lavata dalla pioggia che le conferisce un aspetto rilucente e patinato, i lampioni elettrici, grande novità dell’epoca, ma soprattutto i passanti, tutti rappresentanti dell’alta borghesia parigina. Tuttavia già in questa tela si può scorgere una descrizione che suggerisce una situazione di isolamento e alienazione. Quello che Caillebotte accenna è invece apertamente dichiarato in Munch. I diversi esiti sono imputabili certamente a ragioni di tipo cronologico (le due tele sono state eseguite a 15 anni di distanza), ma anche a sensibilità e interessi diversi. L’opera di Munch è stata letta come una critica al ceto borghese – ritenuto simbolo di ipocrisia e superficialità, che rende i rapporti artefatti – e una riflessione sul tema dell’alienazione della società moderna. Secondo alcuni studiosi, nella figura di spalle che si allontana e procede controcorrente è possibile riconoscere l’artista stesso, che volontariamente si isola percependo tutta la sua diversità.

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Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi