ANALISI D'OPERA - Edvard Munch, La bambina malata

Analisi D'opera

Edvard Munch

La bambina malata

  • 1885-1886
  • olio su tela, 119x118 cm
  • Oslo, Nasjonalgalleriet

La bambina malata è uno dei dipinti che Munch dedica alle giornate di malattia della sorella Sophie, che muore di tubercolosi quando l’artista ha solo quattordici anni. La prima versione è del 1885, ma l’esistenza di varianti dello stesso soggetto dimostra l’atteggiamento ossessivo che la vicenda aveva determinato nell’artista. Il dipinto è definito da Munch stesso una matrice di quanto sarebbe avvenuto in seguito, evocando come «nella casa della mia infanzia abitavano malattia e morte».

Descrizione

Con un tratto piuttosto sfuocato Munch ritrae la sorella di profilo, pallida, con i lunghi capelli sciolti lungo le spalle. Accanto al suo letto una donna – che, stando alla biografia dell’artista, dovrebbe essere la zia – le tiene la mano e ha il capo chino in segno di disperata rassegnazione. Munch pare essersi accanito su questa tela con una tecnica tormentata che sembra togliere, raschiare letteralmente il colore dopo averlo steso, instaurando una sorta di corpo a corpo con la tela, metafora della battaglia della sorella contro la malattia. La prospettiva completamente sfalsata nei rapporti tra i piani accentua il senso di tragicità della scena. Il comodino in primo piano a sinistra su cui sono posate le medicine, il tavolino a destra e la tenda appena scostata di lato creano una cornice visiva che costringe lo sguardo a fissarsi sul dolore della malattia.

Forma, funzioni e idee

I due volti si stagliano contro il biancore del cuscino – rimando al fazzoletto macchiato dal sangue della tisi – con due atteggiamenti differenti: Sophie di profilo ha lo sguardo di una rassegnata consapevolezza, la donna col capo reclinato sembra ormai annientata dalla sofferenza.
Munch non ha alcuna pietà per i propri modelli che sfregia con una tecnica pittorica trasudante dolore, specchio della propria esperienza personale. «Credo che nessun pittore abbia vissuto il suo tema fino all’ultimo grido di dolore come me quando ho dipinto La bambina malata. Non ero solo su quella sedia mentre dipingevo, erano seduti con me tutti i miei cari, che su quella sedia, a cominciare da mia madre, inverno dopo inverno, si struggevano nel desiderio del sole, finché la morte venne a prenderli».

CONFRONTI E INFLUENZE

La forma del bicchiere e la densità del liquido al suo interno ricordano lo stesso dettaglio appoggiato sul tavolino della bevitrice d’assenzio di Degas.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi