CONFRONTI E INFLUENZE - Vincent Van Gogh, La sedia di Van Gogh e La sedia di Gauguin

CONFRONTI E INFLUENZE

Le tele furono eseguite a breve distanza l’una dall’altra e costituiscono una preziosa testimonianza del sodalizio artistico tra Vincent van Gogh e il collega Paul Gauguin. Ad Arles, Van Gogh sperava di poter creare una sorta di confraternita, l’atelier del Mezzogiorno, dove gli artisti avrebbero potuto vivere e lavorare insieme. A seguito di una violenta lite, la convivenza ben presto si incrinò e Gauguin lasciò la casa nel dicembre del 1888.

Vincent van Gogh

La sedia di Van Gogh

  • 1888, olio su tela, 93x73,5 cm
  • Londra, National Gallery

La sedia di Van Gogh 

Van Gogh descrive la propria sedia utilizzando colori chiari, solari, illuminati da una luce diffusa e vivacizzati dal gioco di rispondenze e reciproche complementarietà. Sulla seduta impagliata ci sono la pipa e il tabacco del pittore, mentre appena dietro si intravede una cassa di legno recante il suo nome e contenente alcuni girasoli, un soggetto a lui caro a cui attribuiva un valore positivo e un’idea di felicità. Come spesso accade nelle opere di Van Gogh, l’apparente serenità è come contraddetta dalla descrizione spaziale: qui il punto di vista rialzato e la ripida prospettiva a scivolo comunicano un senso di disagio, di precarietà e instabilità.

Vincent van Gogh

La sedia di Gauguin

  • 1888, olio su tela, 90,5x72,5 cm
  • Amsterdam, Van Gogh Museum

La sedia di Gauguin 

Il punto di vista e la rappresentazione prospettica risultano meno arditi in questa tela, più tradizionali. La sedia di Gauguin appare inoltre più elegante rispetto all’altra. I colori sono più scuri e spenti: la luce diffusa e naturale del sole qui è sostituita da una fonte artificiale descritta nel quadro: una lampada a gas cui si affianca anche la candela posta sulla seduta. Accanto a questa, Van Gogh pone due libri che dovrebbero, con ogni probabilità, evocare la cultura e l’ambizione dell’amico. Le corrispondenze cromatiche si fanno più decise, al verde della parete risponde il rosso, suo complementare, del pavimento, mentre al marrone aranciato che descrive il legno corrispondono le ombre azzurrine che lampada e candela proiettano sulla sedia.

Le ragioni del confronto

In una lettera allo scrittore e critico d’arte Albert-Émile Aurier, Van Gogh scrive: «Alcuni giorni prima della nostra separazione, ho cercato di dipingere il suo posto vuoto. È uno studio della sua poltrona di legno bruno-rossiccio, con il sedile in paglia verdastra, e – al posto dell’assente – una candela accesa e alcuni romanzi moderni». Van Gogh cerca dunque, attraverso la pittura, di esorcizzare l’imminente allontanamento: la sedia vuota è immagine del vuoto che avrebbe di lì a poco lasciato Gauguin, determinando la fine delle loro conversazioni sull’arte e sulla pittura. I due dipinti possono essere letti inoltre come la rappresentazione delle differenze di temperamento e interessi dei due artisti, anche attraverso la descrizione degli oggetti posti su entrambe le sedute.

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Contesti d’arte - volume 3
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