Gli artisti della nuova generazione sono attratti dal desiderio di definire un nuovo linguaggio figurativo capace di registrare l’impressione piuttosto che raccontare o descrivere. A questo scopo, prediligono soggetti che includono elementi sfuggenti o in movimento, caratterizzati da un’insita instabilità, come l’acqua, la neve o il vapore. Si tratta di elementi che, privi di una forma netta e chiusa, mutano il loro aspetto registrando ogni minima variazione atmosferica. Anche in quest’opera, nella quale lo spazio è invaso dalla massa informe e sfuggente del vapore, Monet sacrifica molti dettagli per concentrarsi invece sulla resa atmosferica. A confronto con La gazza, la tecnica è qui più apertamente impressionista: l’effetto è meno analitico, la stesura più rapida e sfumata.