Unità 1 Il Gotico internazionale

Le coordinate dell’arte

La definizione di un nuovo linguaggio 

Con Gotico internazionale si indica la fase conclusiva del Gotico, ovvero un arco cronologico che va dal 1370 circa alla metà del Quattrocento. Si tratta di uno stile che presenta caratteristiche simili nei diversi Paesi europei, per il quale non è possibile segnare con precisione il termine conclusivo, e che si sviluppa principalmente negli ambienti di corte. I termini e le espressioni impiegate per definire i fenomeni artistici di questo periodo sono molti a seconda dell’aspetto che si intende sottolineare: 

  • con Tardogotico si suggerisce la sua derivazione dalla stagione del Gotico, da intendersi come fase finale di un’esperienza che sta esaurendo la sua vitalità in attesa di divenire altro; 
  • con Gotico cortese si dà invece maggior risalto al contesto da cui si genera e attorno al quale si alimenta, ovvero la corte. A tale proposito è opportuno precisare che sarebbe un errore considerarlo esclusivamente legato a quell’ambiente: accanto all’aristocrazia è la borghesia mercantile che, emulando la prima, commissiona opere importanti per celebrare il successo raggiunto, la sua affermazione come soggetto attivo all’interno della società, determinante nella definizione degli equilibri politici. 

L’espressione “Gotico internazionale” è oggi la più diffusa, poiché ne sottolinea il carattere egemonico, la sostanziale uniformità di contenuti condivisa da una pluralità di centri in stretto contatto tra loro. È alla circolazione delle opere e degli stessi artisti che si deve la formazione di un gusto comune, cui ovviamente fanno riscontro i rapporti politici, gli scambi commerciali, i contatti e gli intrecci dinastici delle corti stesse.

Le origini ad Avignone 

La corte di Avignone svolse un ruolo fondamentale nella nascita del nuovo stile: la sede papale attrasse numerosi artisti che furono coinvolti nella decorazione di chiese ed eleganti palazzi, residenza dei pontefici. Qui era giunto, intorno al 1336, Simone Martini, interprete della cultura figurativa gotica più raffinata ed elegante, che ebbe larga fortuna ed eco nei successivi sviluppi del Gotico internazionale. Sul suo esempio proseguì la decorazione del Palazzo dei Papi il viterbese Matteo Giovannetti (morto a Roma nel 1369), considerato il precursore del Gotico internazionale: nella sua pittura il linguaggio senese si fonde con quello del Gotico di Francia, da cui deriva una pronunciata espressività e originali soluzioni compositive. In questo contesto internazionale, si va formando dunque un’arte che unisce influenze diverse e che, da un punto di vista formale, si caratterizza per l’accentuazione degli elementi lineari, la ricerca di eleganza e preziosismi, il gusto per una descrizione lenticolare dei particolari e, soprattutto in architettura, per una generale sovrabbondanza decorativa.

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IL TEMPO
LE OPERE 
1300
1344   Cantiere del Duomo di Praga
1346 Sotto Carlo IV Praga diventa un centro culturale e artistico di grande rilievo Decorazione ad affresco del Palazzo dei Papi di Avignone
1370   Inizio del Gotico internazionale  
1377 La sede papale torna a Roma con papa Gregorio XI    
1378 Scisma d’Occidente; tumulto dei Ciompi a Firenze; sale al trono Venceslao IV    
1381 Guerra di Chioggia, Venezia sconfigge Genova e ottiene il monopolio dei commerci con l’Oriente    
1386   Inizio del cantiere del Duomo di Milano
1387 A Verona alla dinastia scaligera si sostituisce quella dei Visconti    
1390-1400   Gentile da Fabriano, Madonna col Bambino, San Nicola e Santa Caterina d’Alessandria e donatore
1395 Gian Galeazzo Visconti assume il titolo di duca di Milano, su concessione dell’imperatore Venceslao  
1400
1403-1407   Maestro Venceslao, Ciclo dei Mesi nella Torre Aquila di Trento
1404 Venezia unifica il territorio veneto  
1405-1412 Gentile da Fabriano, Polittico di Valle Romita
1416 I Savoia completano il processo di unificazione del Piemonte  
1416-1426   Maestro del Castello della Manta, I nove prodi e le nove eroine, Saluzzo
1417 Con il concilio di Costanza e l’elezione di papa Martino V termina lo scisma d’Occidente    
1421-1440   Ca’ d’Oro a Venezia  
1423   Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi
1435 Cosimo de’ Medici è signore di Firenze  
1436   Pisanello, affreschi nella Chiesa di Sant’Anastasia, Verona
1441 Alfonso V di Aragona conquista il Regno di Napoli Pisanello, Ritratto di Lionello d’Este
1450 Inizia la dinastia degli Sforza a Milano    
1453 Termina la Guerra dei Cent’anni con la vittoria della Francia    
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Corti e stati regionali 

Nel corso del XIII e XIV secolo i due poteri universali si erano progressivamente indeboliti: in seguito alla morte di Federico II, l’influenza dell’impero era notevolmente diminuita, mentre la Chiesa era stata costretta ad accettare il forzoso trasferimento ad Avignone. Con il successivo rientro a Roma (1377) voluto dal pontefice Gregorio XI, la situazione si aggravò ulteriormente: alla sua morte vennero nominati due papi, uno romano e uno avignonese, evidente espressione di interessi politici diversi (il cosiddetto scisma d’Occidente), che si contrapposero per circa quarant’anni fino al concilio di Costanza (1417). In questo scenario di difficoltà e disgregazione emergono, quasi per reazione, le prime monarchie europee, come la Spagna, l’Inghilterra e la Francia, cui si affiancano le corti più piccole della Penisola italiana. In Francia, la dinastia dei Capetingi – nonostante l’impegno per contrastare le pretese inglesi sul trono francese nel corso della logorante Guerra dei Cent’anni (1337-1453) – si contraddistingue per il mecenatismo delle proprie corti: prima tra tutte Parigi, con Carlo V il Saggio (1363-1380), ma anche Bourges e Digione, residenze dei fratelli del re, che attirano numerosi artisti, soprattutto di area fiamminga, divenendo veri e propri centri di elaborazione e propagazione del nuovo linguaggio.
Altro centro molto importante è Praga che, grazie a Carlo IV di Lussemburgo (1316-1378) e al figlio Venceslao IV (1361-1419), diventa la vera capitale del Sacro romano impero germanico.
In Italia la situazione è estremamente varia: la cultura cortese si attesta in particolare nelle aree del Settentrione più vicine alla realtà europea, come in Trentino con il principato vescovile di Trento e Bressanone o in Piemonte con i conti Savoia. Altrove si assiste al passaggio dall’ordinamento comunale alla signoria, come a Milano con Gian Galeazzo Visconti che ottiene su concessione imperiale il titolo di duca ed estende notevolmente il proprio dominio arrivando a minacciare la stessa Firenze. Qui, le lotte interne al patriziato cittadino porteranno al governo, nel 1435, Cosimo de’ Medici (1389-1464).
Accanto ad altre importanti signorie del Centro e del Nord Italia, ci sono poi le Repubbliche marinare di Venezia e di Genova, entrambe rette da un regime oligarchico, e i territori meridionali posti sotto le corone angioina e aragonese (nel 1441 Alfonso V di Aragona conquista il Regno di Napoli e lo unisce a quello di Sicilia).
A dispetto di tanta frammentarietà, i legami diretti o indiretti con le più potenti corti europee, la loro vicinanza geografica (come nel caso delle regioni di frontiera, quali il Trentino o il Piemonte) così come il desiderio di emularne i fasti e l’eleganza fanno sì che anche la Penisola svolga un ruolo attivo nella presente stagione artistica condividendo il gusto per soluzioni preziose e ricercate.

Forma, funzioni e idee

L’aristocrazia feudale, persa la sua antica funzione, politica e militare (con la formazione delle monarchie nazionali il potere e il governo sono nelle mani del sovrano), si trasforma lentamente in una nuova entità sociale, astratta e ideale, per la quale le tradizioni, la ritualità e il cerimoniale costituiscono l’elemento identitario. Chiusa in sé stessa, diventa anacronistica testimonianza di una realtà ormai mutata: il mondo medievale è andato disgregandosi, in tutta Europa scoppiano rivolte popolari e la ricca borghesia mercantile acquista sempre più rilievo. La corte è il luogo in cui conservare gelosamente le proprie tradizioni, in cui marcare orgogliosamente la propria distanza dal ceto borghese e celebrare uno stile di vita ancora basato sull’etica cavalleresca e determinato da rigide regole di comportamento. L’arte è lo strumento per comunicare questa immagine e i valori in cui il ceto aristocratico si riconosce: l’ideale di eleganza e raffinatezza si esprime attraverso l’impiego di materiali ricchi e preziosi, di una linea sinuosa, decorativa, e di un’eccezionale minuzia descrittiva. Quest’ultima, in particolare, costituisce un elemento singolare che merita di essere analizzato: l’interesse per il reale, quello spiccato naturalismo che si era andato definendo nel corso del Trecento, si attesta ora sui dettagli, un’attenzione lenticolare che non dà concretezza al racconto ma intende impreziosire l’immagine che di fatto risulta estranea a ogni esperienza terrena, calata in una dimensione lontana e fiabesca, come lontano e fiabesco è ormai l’ideale aristocratico.
La diffusione di cicli e opere a soggetto profano (come la raffigurazione dei mesi, dei protagonisti e degli episodi tratti dai romanzi medievali) influenza l’iconografia sacra che inizia a descrivere le sue figure come dame e cavalieri, e le sue Vergini come principesse, regine del cielo circondate dalla corte celeste.

GUIDA ALLO STUDIO
I concetti chiave
  • Molteplicità di termini: sono molti i termini impiegati per definire l’arte del periodo compreso tra il 1370 e la metà del Quattrocento e variano a seconda dell’aspetto che di quest’arte si intende sottolineare:
    Tardogotico la identifica come fase finale del Gotico;
    Gotico cortese dà risalto al contesto in cui si sviluppa e da cui si propaga;
    Gotico internazionale mette l’accento sulla sua estensione e sostanziale omogeneità di stile.
  • Dove e quando: l’origine del Gotico internazionale può essere individuata in Avignone mentre la sua diffusione interessa, in misura diversa, i Paesi europei a partire dall’ultimo quarto del XIV secolo fino ai primi decenni del Quattrocento in Italia (altrove prosegue oltre la metà del secolo).
  • La committenza: l’arte di questo periodo esprime gli ideali e i valori dell’aristocrazia feudale che orgogliosamente sembra voler ribadire la propria identità in un momento in cui le strutture sociali e politiche del Medioevo stanno profondamente cambiando.

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò