Jean-Antoine Watteau
Jean-Antoine Watteau (Valenciennes 1684-Nogent-sur-Marne 1721) è il campione di un nuovo orientamento del gusto volto al capriccio, alla fantasia sentimentale, alla rarità, a una delicata e ritrosa perfezione.A Parigi dal 1702, artista colto e dal carattere chiuso e introverso, Watteau stabilisce presto contatti con conoscitori, collezionisti e artisti che non amano la pompa della pittura francese tardobarocca. La formazione di Watteau è nordica e si compie attorno al 1708, quando l’artista, che svolge a lungo attività di copista e lavora anche come decoratore di interni e autore di "cineserie" (pannelli laccati con paesaggi fantastici e scene di genere ambientate in una Cina d’invenzione) inizia a studiare con tenacia l’opera di Rubens.
Ne trae il suggerimento di scene galanti e voluttuose, di motivi d’amore svolti non più in una remota antichità classica ma nel mondo presente, familiare all’autore. Nelle sue immagini incontriamo poeti, musici, pittori, dame eleganti, aristocratici devoti alle arti: membri di una società selezionata e provvista di intransigenti cerimoniali di eleganza e garbo. Gran parte dell’opera di Watteau è comprensibile nei termini della fantasticheria cortese: il racconto appare intimo e trasportato in dimensioni lontane, magiche e inafferrabili, attraversate dal senso della caducità. Non manca a tratti quella che oggi sembra l’acuta consapevolezza del ruolo sociale dell’artista, come nei molti dipinti sugli attori (1-2), una riflessione precoce e non di rado amara sulla professione del pittore in una società che cerca nell’arte futili occasioni.