Carlo Maratta: tra Barocco e Classicismo

7.8 Carlo Maratta: tra Barocco e Classicismo

Il Giubileo che si svolge a Roma nel 1675 sotto Clemente X è improntato a un rinnovato spirito di conciliazione fra la Chiesa cattolica e quella protestante che caratterizza la produzione artistica del tempo. In particolare, nel palazzo di famiglia del pontefice, il Palazzo Altieri al Gesù, viene realizzato un ciclo di decorazioni pittoriche che resterà un modello per molte opere di questa fase del Barocco maturo. Il pittore di maggior spicco del gruppo attivo nella residenza gentilizia è Carlo Maratta (Camerano 1625-Roma 1713).
Questo maestro, attivo soprattutto a Roma, è il capostipite di una pittura nuova che consacra una tradizione e la rende comprensibile a tutti: si tratta della tradizione carraccesca aggiornata sulle più recenti novità nazionali e internazionali. La pittura romana della fine del Seicento era dominata dal contrasto tra classicismo e Barocco: Maratta riuscì nel difficile compito di conciliare le due opposte tendenze, partendo dal classicismo di Raffaello e modificandolo e aggiornandolo nella direzione di un Barocco privo di eccessi retorici. Fecondo pittore, fu anche attivo restauratore di opere pittoriche, un’attività che gli permise di conoscere a fondo la tecnica dei grandi pittori del Cinquecento e del primo Seicento: è documentata la sua attività di restauro degli affreschi di Raffaello alla Farnesina e, nel 1702, delle Stanze Vaticane, oltre a quella della Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese.
Maratta inizia la sua carriera con una produzione improntata alla luminosità, alla freschezza, alla chiarezza della visione e dei sentimenti espressi. La sua tavolozza è fatta di colori chiari e luce limpida, le figure si stagliano nitide in un’atmosfera di pace, sorriso, quiete interiore: si tratta di una sorta di ribaltamento radicale rispetto alle idee del caravaggismo diffuso fino a pochi anni prima. In questa direzione Maratta diventa in pochi anni il protagonista indiscusso della pittura romana e, si può dire, italiana. 

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Visitazione

La Visitazione (50) nella Chiesa di Santa Maria della Pace è uno dei massimi capolavori del tempo, grande e imponente, ma insieme chiaro e privo di ambiguità: pone le premesse al grande affresco nel salone della Clemenza in Palazzo Altieri con il quale, in occasione del Giubileo del 1675, è consacrata la svolta della nuova pittura romana e universale.

Trionfo della Clemenza

In ossequio al nome del pontefice regnante (Clemente), l'affresco rappresenta il Trionfo della Clemenza (51). Le immagini ci parlano di una lieta assemblea di magnifiche e splendenti figure che si radunano intorno alla personificazione della Clemenza, circondata dalla felicità pubblica e dalle altre virtù. I personaggi, chiari nella loro composizione e depurati da scorci troppo arditi, si rivolgono benevoli al mondo sottostante, irraggiando bellezza e pienezza del vivere, fissate una volta per sempre nella perfezione edonistica della pittura. L’opera incarna compiutamente l’ideale normativo classicista, costituendo quasi una risposta all’invenzione visionaria e straripante espressa dal Baciccio sulla volta del Gesù.
Nominato nel 1699 principe dell’Accademia di San Luca, nel 1706, per volontà del pontefice, Maratta ottiene la carica in perpetuo: una gratificazione senza precedenti, che documenta l’insuperabile prestigio raggiunto dal pittore, che fu così in grado di imprimere il proprio marchio al percorso formativo accademico, in cui l’universale autorità della statuaria greca e romana e della più alta tradizione raffaellesca si coniugava al capillare e sistematico esercizio del disegno dal vero.
Maratta prosegue la sua lunga e autorevole carriera che arriva fino ai primi anni del secolo successivo, creando la più importante e agguerrita scuola pittorica che Roma abbia mai visto, e la sua lezione si propagherà in varie esperienze pittoriche italiane. Influenzerà durevolmente anche il mondo accademico francese, sempre più importante nella Penisola grazie alle vivaci attività dell’Accademia di Francia a Roma, massima istituzione culturale dell’Europa del tempo.
GUIDA ALLO STUDIO
Carlo Maratta
  • Pittore e restauratore, attivo principalmente a Roma
  • Nuovo stile pittorico in cui il Classicismo si fonde con il Barocco
  • Uso di colori chiari e luminosi
  • Semplicità narrativa
  • Rappresentazione dei sentimenti

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò