Contesti d’arte - volume 2

La quadratura

Sia Baciccio sia Andrea Pozzo hanno lunghe carriere che sforano i confini cronologici del Seicento e quelli stilistici del Barocco: il loro contributo maggiore e di più lunga durata alla storia della pittura occidentale è nel perfezionamento della tecnica detta quadratura, in cui la prospettiva è impiegata per illudere lo spettatore che lo spazio che sta guardando sia tridimensionale. La pittura era eseguita su soffitti piatti o con volta a botte, integrando l’architettura già esistente nell’architettura dipinta, utilizzando un punto focale centrale e spesso dilatando il campo visivo fino a simulare un cielo aperto. Il successo di questo tipo di raffigurazioni durò a lungo in Europa, per decorare sia edifici religiosi sia sfarzose residenze private.

Volta della Basilica dei Santi Apostoli di Baciccio

L’ultima impresa del pittore genovese è la decorazione della volta della Basilica dei Santi Apostoli (45) che attesta l’altissimo livello tecnico e compositivo raggiunto dalla sua arte: secondo quello che testimoniano i documenti, la vasta decorazione fu completata in appena cinquanta giorni. La composizione, commissionata dal cardinal Giorgio Corner, raffigura, entro una sobria cornice di stucco, Cristo in cielo che accoglie i santi francescani. La pittura, tutta contenuta entro i bordi, si fa meno audace e spericolata, soprattutto al confronto della volta della Chiesa del Gesù: l’impetuoso linguaggio barocco, che era stato fino allora peculiare del suo stile, si stempera in una rappresentazione più composta, dai ritmi compositivi più piani e pacati e dalla tavolozza più fredda e opaca. Le nuove scelte formali dell’artista sembrano essere ispirate dalla volontà di tenere il passo col gusto della committenza romana che andava prediligendo artisti e composizioni più classiche.

Apoteosi di Ercole di Fratel Pozzo

Diverso è il percorso che conclude la carriera di Fratel Pozzo: nel 1693 il frate pubblica il primo tomo del suo Trattato de’ pittori e architetti, in cui raccoglie il frutto della sua lunga esperienza e delle idee sulla prospettiva. Il secondo volume viene pubblicato a Vienna, dove, nel 1703, si è trasferito invitato dal principe di Liechtenstein, benefattore della Compagnia di Gesù e ambasciatore presso lo Stato pontificio. Il pittore avrà immensa fortuna sul piano internazionale e svolgerà un ruolo fondamentale nella diffusione europea del linguaggio del Barocco romano della metà del Seicento. Di particolare importanza in tal senso è la volta del salone del Palazzo Liechtenstein, residenza viennese di quei principi, dove l’artista nel 1703 dipinge l’Apoteosi di Ercole (46), riadattando a un soggetto mitologico e profano (l’assunzione dell’eroe all’Olimpo) i suoi esperimenti romani. Complessi gruppi di figure sono disposti agli angoli del grande soffitto, dominato al centro dalla figura dell’eroe. Il forte scorcio prospettico con cui è raffigurata la finta architettura del complesso loggiato conferisce alla scena un vigoroso senso ascensionale, che si apre verso l’immensità di un cielo luminosissimo.
GUIDA ALLO STUDIO
Il Barocco gesuita
  • Stile barocco funzionale alla trasmissione dell’ideologia religiosa dell’ordine dei Gesuiti
  • Chiarezza e semplicità di idee e di linguaggio
  • Rappresentazione del culto del nome di Gesù
  • Baciccio e Fratel Pozzo sono i massimi interpreti delle istanze religiose gesuite
  • Sperimentazioni prospettiche e perfezionamento della quadratura
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Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò