Ghiberti iniziò la sua attività di orafo presso la bottega del patrigno: molte delle informazioni sulla sua carriera si ricavano dai Commentari, scritti attorno al 1447, che uniscono ai ricordi autobiografici il racconto delle vicende dei principali artisti, da Giotto ai contemporanei, e osservazioni teoriche sull’arte e l’ottica.
Lorenzo Ghiberti
2.3 Lorenzo Ghiberti
Ghiberti iniziò la sua attività di orafo presso la bottega del patrigno: molte delle informazioni sulla sua carriera si ricavano dai Commentari, scritti attorno al 1447, che uniscono ai ricordi autobiografici il racconto delle vicende dei principali artisti, da Giotto ai contemporanei, e osservazioni teoriche sull’arte e l’ottica.
Le statue per Orsanmichele
Nel primo quarto del XV secolo Ghiberti è l’artista più in vista di Firenze: la sua bottega diviene ben presto la più grande e importante della città. Da qui passano in momenti diversi e per periodi più o meno prolungati molti artisti dell’epoca: Masolino, Donatello, Michelozzo, Luca della Robbia, Paolo Uccello e altri ancora. Nel corso della sua lunga carriera lavora quasi esclusivamente per le Arti Maggiori, le associazioni che riunivano i più ricchi membri della borghesia cittadina, divisi secondo le loro occupazioni. A partire dal 1404, le Arti ottennero il privilegio e insieme l’onere di decorare con una statua uno dei quattordici tabernacoli esterni di Orsanmichele, una loggia trasformata in chiesa, che aveva la struttura di un alto parallelepipedo: nacque così uno straordinario ciclo scultoreo, per opera dei più grandi artisti fiorentini del primo Quattrocento, in cui è possibile leggere con chiarezza il passaggio dalle forme tardogotiche a quelle pienamente rinascimentali.Attorno al 1412 l’Arte di Calimala, forse la più importante tra le arti fiorentine, i cui membri erano mercanti dediti all’importazione di lana e tessuti grezzi, commissionò un bronzo monumentale, dedicato al proprio santo patrono che coincideva con quello della città, san Giovanni Battista.
San Giovanni Battista
San Matteo
CONFRONTI E INFLUENZE
Il San Matteo di Ghiberti e gli affreschi realizzati da Lorenzo Monaco nella Cappella Bartolini Salimbeni in Santa Trinita a Firenze sono coevi e presentano molti punti di contatto.
I due artisti, infatti, sono affini nella capacità di fondere le eleganze tardogotiche con le novità rinascimentali. La figura del san Giovanni Battista in particolare presenta la stessa posa della scultura ghibertiana, certamente derivante dall'hanchement gotico (► p. 41) ma sempre ben salda al terreno e articolata nello spazio. Allo stesso modo il linearismo decorativo e flessuoso di barbe, capelli e panneggi non pregiudica la resa volumetrica della figura.
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò