Contesti d’arte - volume 2

Tra il 1598 e il 1603, forse per una cappella privata della famiglia, realizza la Pietà (30), perfetta fusione dell’eredità padana e soprattutto correggesca, con il vigore e la monumentalità tipicamente romane e una posa che sembra un chiaro omaggio, a quasi un secolo di distanza, alla Pietà vaticana di Michelangelo ( p. 206).

Paesaggio con la fuga in Egitto

Subito dopo il grande lavoro della Galleria Farnese ( pp. 374-375), all’inizio del Seicento, Annibale riceve una fondamentale commissione, eseguita in parte da lui e in parte dai giovani allievi, per una cappella di Palazzo Aldobrandini. In questo ciclo Annibale inventa l’idea di ambientare le storie sacre in grandiose aperture naturali, invertendo quasi il tradizionale rapporto tra lo sfondo e le figure in primo piano e realizzando uno dei primi paesaggi – intesi come genere autonomo – dell’arte occidentale. Nelle cosiddette Lunette Aldobrandini la natura è protagonista assoluta della narrazione, mentre le figure, di dimensioni ridotte, diventano parte integrante dell’ambiente. Nel Paesaggio con la fuga in Egitto (31), dipinto certamente dal maestro, è rappresentato uno dei paesaggi più belli e sognanti della storia della pittura occidentale, una pietra miliare nella raffigurazione della natura a cui guarderà tutta la pittura europea del Seicento e del Settecento.
All’interno di un paesaggio ideale, ogni singolo elemento naturale è inserito in una composizione perfettamente calibrata e bilanciata: massimo è l’equilibrio formale, realizzato grazie alla raffigurazione di una bellezza idilliaca. I personaggi sacri diventano tutt’uno con il paesaggio circostante, che è insieme "classico" e naturalistico, caratterizzato da una profonda verità di visione, per la luce, il colore e gli effetti atmosferici.
Malgrado i capolavori realizzati, le fonti raccontano che Annibale non riuscì a godere del successo: trattato dai Farnese come l’ultimo dei servitori, mortificato da compensi sempre più ridotti, l’artista cessa presto di lavorare, lasciando ampio spazio agli scolari, per poi morire prematuramente nel 1609, un anno prima di Caravaggio.

GUIDA ALLO STUDIO
Annibale Carracci
  • Pittore bolognese attivo a Bologna e Roma
  • Fondatore dell’Accademia degli Incamminati, insieme ai cugini
  • Raffigurazione di scene tratte dalla vita quotidiana su ampie tele
  • Resa eroica e monumentale di personaggi umili
  • Natura e paesaggi quali protagonisti della narrazione

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò