Lo stile protogeometrico
Durante il Medioevo ellenico la Grecia attraversa una fase di grande crisi e trasformazione; rispetto alla precedente età micenea, in particolare, si riducono drasticamente gli scambi commerciali. Tuttavia, la produzione di manufatti in ceramica, anche se fortemente impoverita, non scompare e, dalla seconda metà dell’XI secolo a.C., sviluppa un nuovo tipo di decorazione che caratterizza lo stile detto protogeometrico (1050-900 a.C. ca.).Centro propulsore di questo nuovo stile è la città di Atene: la ceramica protogeometrica attica è esportata e imitata nelle altre regioni greche, che sviluppano variazioni locali senza raggiungere però il rigore e la perfezione di quella ateniese.
Rispetto alla varietà di età micenea, i ceramisti di questo periodo si concentrano su poche forme ricorrenti e funzionali: vasi di medie e grandi dimensioni per trasportare e contenere liquidi o alimenti (anfora, brocca, cratere e tripode) e forme più piccole di uso quotidiano, per bere, consumare cibi o per contenere sostanze pregiate come unguenti, oli ed essenze o, semplicemente, per riporre piccoli oggetti (coppa, piatto, pisside). Forme poco allungate, dall’apertura (bocca) spessa e dalla base d’appoggio (piede) larga, conferiscono al vaso protogeometrico un senso di solidità, equilibrio e robustezza (► pp. 80-81).