I saperi fondamentali
- I modelli a cui si fa riferimento per le nuove costruzioni architettoniche sacre sono la Chiesa abbaziale di Cluny, in Francia, e quella di Montecassino, in Italia. Spesso, per completare le ricostruzioni, vengono chiamate maestranze francesi, come nel caso della CHIESA ABBAZIALE DI SANT’ANTIMO a Montalcino.
- In Italia, le aree di maggiore diffusione dell’architettura romanica sono la Lombardia e l’Emilia. Queste zone risentono dei forti influssi stilistici provenienti dalla Francia e dalla Germania, ma sono riproposti in forme nuove e reinterpretate. Le caratteristiche principali sono la facciata a salienti, le arcatelle e le loggette esterne. Un esempio è la BASILICA DI SANT’AMBROGIO a Milano.
- Un ruolo importante nella diffusione del Romanico nell’Italia settentrionale è svolto anche dalla città di Venezia, dove però i caratteri romanici si sovrappongono agli elementi dell’architettura bizantina: ciò emerge dalla struttura della BASILICA DI SAN MARCO.
- In Toscana l’architettura romanica ha un forte legame con l’antichità classica. A Firenze prevalgono semplicità e razionalismo e le decorazioni geometriche sono ottenute mediante l’accostamento del marmo bianco e del marmo verde (serpentino), come nel BATTISTERO. A Pisa si accentua il senso del volume, e questo modello si diffonde anche a Lucca, in Liguria e in Sardegna.
- L’architettura romanica dell’Italia meridionale è influenzata dai caratteri della cultura bizantina in Puglia (BASILICA DI SAN NICOLA) e da elementi islamici in Sicilia (DUOMO DI CEFALÙ).
- Sono giunte fino a noi poche testimonianze di architettura romanica civile; la costruzione di cittadelle e rocche risente della ripresa delle attività commerciali e dell’artigianato, che favorisce la rinascita delle città e la diffusione delle case-torri.