Nel 117 d.C., alla morte dell’imperatore Traiano il potere passa a Publio Elio Adriano (76-138 d.C.), che adotta una politica estera molto diversa da quella del suo predecessore, preferendo consolidare i confini dell’Impero anziché promuovere nuove conquiste. A questo scopo, abbandona i territori conquistati da Traiano al di là del basso Eufrate, in Mesopotamia, e si adopera per rinforzare il limes, il confine fortificato che proteggeva l’Impero. Nel Nord della Britannia è ancora a tratti visibile l’esempio più celebre di tali fortificazioni: il Vallo di Adriano (42), che prende il nome proprio dall’imperatore. Si tratta di un sistema difensivo lungo 120 chilometri e costituito da una muraglia di pietra, forti, fossati e terrapieni. Realizzato in meno di dieci anni, fu terminato probabilmente nel 126 d.C.
Adriano conosce bene i territori dell’Impero e la loro cultura. Nei suoi lunghi viaggi, oltre alla Grecia, visita le città ellenistiche dell’Anatolia e della Siria e l’Egitto, per il quale ha una particolare predilezione. Grande ammiratore della cultura e dei costumi dei Greci, parla e scrive perfettamente nella loro lingua, ed è il primo imperatore a introdurre la moda della barba, forse secondo il modello greco del filosofo (43).
Adriano conosce bene i territori dell’Impero e la loro cultura. Nei suoi lunghi viaggi, oltre alla Grecia, visita le città ellenistiche dell’Anatolia e della Siria e l’Egitto, per il quale ha una particolare predilezione. Grande ammiratore della cultura e dei costumi dei Greci, parla e scrive perfettamente nella loro lingua, ed è il primo imperatore a introdurre la moda della barba, forse secondo il modello greco del filosofo (43).