GUIDA ALLO STUDIO - L’architettura della Grecia arcaica

GUIDA ALLO STUDIO

L’architettura della Grecia arcaica

I saperi fondamentali 

  • Fra il VII e il VI secolo a.C. gli edifici iniziano a essere costruiti in pietra e ciò influisce anche sull’architettura dei templi, i santuari dedicati alle divinità, che raggiungono dimensioni e imponenza monumentali. Il tempio greco assume in questo periodo la sua struttura tipica, caratterizzata da:
    • pianta rettangolare (nella maggior parte dei casi); 
    • disposizione trilitica
    • decorazione scultorea e pittorica (quest’ultima andata interamente perduta). 
  • La sede dei simulacri dedicati alle divinità è la cella interna, una zona a cui possono accedere solo i sacerdoti. Il tempio è anche il luogo di ritrovo della comunità che partecipa alle cerimonie religiose e che si raduna nel cosiddetto recinto sacro attorno all’edificio. 
  • Il tempio è pensato per essere osservato dall’esterno, perciò è il risultato di un attento studio delle proporzioni e di una continua ricerca di armonia e ordine. L’insieme di questi aspetti si chiama ordine architettonico. Fra il VII e il V secolo a.C. nascono i tre ordini architettonici greci:
    • dorico, caratterizzato da evidente monumentalità (esempi di questo ordine sono il TEMPIO DI HERA a Olimpia e il TEMPIO DI ATENA APHÁIA a Egina); 
    • ionico, caratterizzato da maggiore slancio e da capitelli con volute, come il TEMPIETTO DI ATENA NIKE ad Atene; 
    • corinzio, caratterizzato da capitelli riccamente ornati con foglie d’acanto, come il TEMPIO DI ZEUS OLIMPIO ad Atene. 
  • Nell’applicazione degli ordini architettonici, gli architetti, per evitare effetti disarmonici, introducevano correzioni ottiche: l’aggiustamento del conflitto angolare, la curvatura dello stilobate, l’inclinazione delle colonne laterali, l’entasi. 
  • Rispetto a quelli della madrepatria, i templi della Magna Grecia sono più imponenti, hanno la pianta più allungata e la cella è arretrata. 
  • Il frontone e le metope dei templi presentano ricche decorazioni figurate, realizzate a bassorilievo, ad altorilievo o con statue a tuttotondo. Mentre il frontone è occupato da figure che seguono la forma triangolare dello spazio in cui sono incorniciate, il fregio è costituito da metope su cui è scolpita una successione continua di scene. 
  • In una prima fase i soggetti più rappresentati sui frontoni appartengono allo stile orientalizzante (animali, mostri, esseri fantastici), come si vede nel frontone del TEMPIO DI ARTEMIDE a Corfù. In seguito, la produzione artistica volge verso temi mitologici, come nel frontone di un TEMPIO DELL’ACROPOLI DI ATENE.

Le domande guida 
  • Quali sono le caratteristiche costanti della struttura architettonica del tempio?
  • Qual è la funzione della cella nel tempio greco?
  • Quali sono le tipologie di pianta dei templi greci?
  • Quali sono le caratteristiche dell’ordine dorico e in che cosa si differenzia dagli altri due ordini architettonici?
  • Che cosa si intende con l’espressione “conflitto angolare”?
  • Perché gli architetti nella progettazione dei templi applicavano “aggiustamenti” per correggere gli effetti ottici?
  • Quali sono i caratteri che differenziano i templi dorici della madrepatria da quelli della Magna Grecia?
  • Quali importanti esempi di tempio dorico sono conservati in Grecia e in Italia?
  • Quali tecniche sono usate per la decorazione architettonica del frontone e del fregio?
  • Quali soggetti sono maggiormente rappresentati nella decorazione architettonica?

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico