T2 - La notte d’amore di Lancillotto e Ginevra (C. de

La letteratura delle origini | UNIT 1 | Chrétien de Troyes T2 La notte d amore di Lancillotto e Ginevra ` Tratto da Lancillotto o il cavaliere della carretta ` Lingua originale d o l Mn xin a n 7x n a a v xn lx n $ sa a xvx xn a la ja a xn n a xn lx n Bn nava x lx n x ja a xn x ln a Sa a P la S a n x j o @a jx jwn x la a n xn jn a n x x n a xin b Ba a nvx a n a n n lx x n jwp wa x n x a n n x a n a a x n a ja n a lnx j la a x a n vn jwn xv xtja a n lx a ln n a n ln ja a xn n n a a la a ln n n n n x lx n n Ba a l @a jx lx n a n x xt n a x xjxlx 7x n a v x a j ln x x n x n jwn a jw n a a n x a o t a n n lx a a xja ixa n a n 5 10 15 20 25 Ed ecco infine che Lancillotto arriva al castello. Saluta il re, che lo accoglie con grandissima gioia e lo accompagna dalla regina. Questa volta lei non distoglie lo sguardo.1 Riceve il cavaliere senza nascondere tutta la sua felicità. Discorrono a lungo di tutto ciò che dà loro piacere. La materia non manca: Amore ne dà loro in abbondanza. Quando Lancillotto vede che anche la regina è felice in sua compagnia, abbassa la voce e dice: «Signora, mi chiedo perché l altro giorno mi guardaste in quel modo, quando mi vedeste e non mi diceste una sola parola. Mi avete dato quasi la morte. Non fui abbastanza ardito da chiedervene il motivo, come faccio adesso. Signora, sono pronto a espiare, mi basta che mi indichiate per quale colpa sono stato così punito . La regina gli rispose: «Ma come? Non avete avuto forse vergogna della carretta? Non avete forse esitato? Assai di malavoglia vi saliste dopo un incertezza di qualche istante. In verità è per questo che non ho voluto parlarvi né guardarvi . «Un altra volta, Dio mi guardi dal ripetere un simile misfatto, e che non mi faccia grazia se non avete tutte le ragioni. Signora, in nome di Dio, accettate da me l ammenda d onore2 e ditemi, ve ne prego, se pensate di perdonarmi presto . «Amico mio, siete mondato dalla colpa ,3 dice la regina, «completamente. Vi perdono di tutto cuore . «Signora , riprende lui, «ve ne rendo grazia, ma qui non posso dirvi tutto quel che vorrei. Vi parlerei più liberamente, se fosse possibile . Allora la regina gli indica una finestra gliela mostra con lo sguardo, non la segna a dito e dice: «Venite a parlarmi a quella finestra stanotte, quando tutti saranno addormentati. Verrete attraverso un frutteto. Lì non potrete en- 1 Questa volta lei non distoglie lo sguardo: diversamente dal primo incontro, quando si era manifestata fredda e scostante. 48 2 l ammenda d onore: le scuse in nome del valore cavalleresco dell onore. 3 mondato dalla colpa: perdonato.

L'emozione della lettura - Le origini della letteratura
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