L'emozione della lettura - Le origini della letteratura

La letteratura delle origini | UNIT 1 | Attraverso l esaltazione di Orlando, guerriero esemplare e al tempo stesso personificazione del martire cristiano, la Chanson de Roland sintetizza e fonde dunque i valori terreni, vale a dire quelli politici e guerreschi, con quelli spirituali. Da un lato troviamo l esaltazione dell eroismo, l amore per la terra natia (la «dolce Francia ), la fedeltà a Carlo Magno e al vincolo feudale; dall altro aleggia in tutta la narrazione uno spirito agiografico, simile a quello che si coglie nelle vite dei santi. La devozione a Dio è il cardine di una concezione sacra dell esistenza: la morte dell eroe si configura come una sorta di trionfo, che gli conferisce una dimensione sovrumana e premia il soldato della cristianità con la salvezza eterna e il Paradiso. Fedeltà feudale e fedeltà cristiana Il messaggio epico e religioso non fatica a raggiungere il pubblico popolare a cui il testo è indirizzato. Come esige il carattere didascalico della Chanson, la narrazione è elementare, il linguaggio efficacemente semplice, la sintassi lineare e paratattica, il ritmo lento e cadenzato, a volte monotono. Recitata a memoria dai giullari, diffusa oralmente come i poemi epici antichi, riprende da quelli gli stessi moduli espressivi: si ripetono espressioni formulari (modi di dire fissi, destinati a imprimersi nella memoria dell uditorio), epiteti che qualificano i personaggi sottolineandone una caratteristica (per fare un esempio, Carlo è il re «dalla barba bianca ), espressioni che legano le diverse strofe (le lasse) attraverso repliche di verbi o di formule stereotipate. Non manca nemmeno l appello agli ascoltatori: l autore ricorre all imperativo «udite! per catturarne l attenzione e sottolineare i passaggi nevralgici della narrazione. Uno stile volutamente elementare Il linguaggio musicale Le composizioni dei trovatori e dei trovieri erano quasi tutte monodiche, cioè a una sola voce. I codici hanno tramandato solo le melodie e non indicazioni su eventuali esecuzioni strumentali; tuttavia dalle fonti iconografiche del tempo, soprattutto miniature, sappiamo che i canti dei trovatori e dei trovieri erano spesso accompagnati da strumenti, come piccole arpe o vielles (strumenti ad arco). L andamento delle melodie è oggi decifrabile abbastanza agevolmente, ma l imprecisione della notazione del tempo riguardo alla ritmica rende molto problematico ogni tentativo moderno di interpretazione e di trascrizione. Tuttavia un dato sembra certo: se notevoli differenze separano la poesia provenzale da quella settentrionale, uno solo è il linguaggio musicale delle due scuole, alle cui radici sta probabilmente il movimento culturale irradiatosi nell XI secolo dai monasteri benedettini. Suonatori di strumenti a corda, miniatura della raccolta Cantigas de Santa Maria, XIII sec. 38

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