Documento 6 - Indovinello veronese

L EPOCA E LE IDEE nedizione in latino. Questo testo può essere davvero considerato il battesimo del volgare italiano, o dobbiamo considerarlo ancora redatto in latino? I problemi filologici e linguistici, dibattuti dagli studiosi, rimangono aperti. Non destano invece controversie il significato e le allusioni dell indovinello, che rappresenta una metafora dell atto dello scrivere. I «buoi sono le dita della mano, i «prati bianchi sono il foglio di pergamena prima della scrittura, l «aratro bianco è il calamo (o la penna d oca), mentre il «seme nero è la traccia lasciata dall inchiostro. Non c è dubbio inoltre che sia in latino la formula finale di ringraziamento. Ciò appare significativo: il copista torna immediatamente a scegliere la lingua dotta nel momento in cui l argomento diventa ufficiale (il ringraziamento a Dio, appunto), confinando l uso del volgare a un momento giocoso, leggero. Il Placito di Capua Di ben altro tenore è il Placito di Capua (960), secondo documento in volgare, che contiene la decisione del giudice di Capua, Arechisi, chiamato a risolvere la questione del possesso di terre rivendicate sia dall abate del monastero di Montecassino sia da un certo Rodelgrimo. Il documento è quasi interamente in latino, ricco di formule giuridiche tipiche del linguaggio legale. La parte che riporta la testimonianza orale a favore dell abate, tuttavia, è trascritta dal giudice in volgare, quasi a voler sottolineare la necessità della comprensione da parte di tutti di quell importante passaggio. La Postilla amiatina Infine, ancora più recente è la Postilla amiatina, testo redatto dal notaio Rainerio nel 1087 (ricordiamo che i notai sono tra le categorie di più ampia cultura in questi secoli). In questo caso, l autore effettua un intervento più forte nella direzione della latinizzazione: forse conosce il volgare meno bene del giudice di Capua precedentemente citato. Documento 6 Indovinello veronese Q a xn n x n x xvx n ln Indovinello veronese la x jwn n a lx j x n n il copista abbia ideato questo paragone tra la scrittura e la semina e abbia voluto appuntarlo a a vx n n lx n xja E s n wa j x x n lx a a lx a n a n alleggerire il lavoro della copiatura. Dal punto di vista linguistico, va già decisamente in dire x n ln va n a jal a ln a j a n sx a n xa ln n n n n n lnx n ix xa ln ja ajj a x ln avvn x nv x a x nigrum TRADUZIONE Se pareba boves Alba pratalia araba Et albo versorio teneba Et negro semen seminaba. Gratias tibi agimus omnipotens sempiterne deus. Teneva davanti a sé i buoi, arava prati bianchi teneva un aratro bianco e seminava un seme nero. Rendiamo grazie a te, Dio onnipotente eterno. 31

L'emozione della lettura - Le origini della letteratura
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