L'emozione della lettura - Le origini della letteratura

L EPOCA E LE IDEE XVI. Alla vista improvvisa dell amante trema il cuore dell amante. Nella visione cortese e cavalleresca non contano i natali nobili; decisiva è invece la gentilezza d animo. XVIII. Solo la gentilezza rende le creature degne d amore. XX. L amoroso è sempre timoroso. XXIII. Quando si sospetta dell amante, nasce gelosia e desiderio d amore. XXV. Il vero amante crede che nulla è bello se non piace al suo amante. XXX. Il vero amante è legato senza posa all immagine dell altro. INTELLETTUALE E SOCIET Il chierico e il giullare Fino all anno Mille, la figura dell intellettuale coincide con quella dell uomo di Chiesa: il chierico viene formato nelle diverse scuole ecclesiastiche, dove impara le Sacre Scritture e si abitua alla riflessione teologica. Il testo di riferimento, vale a dire la fonte principale della sua formazione, è naturalmente la Bibbia, studiata in traduzione latina, soprattutto quella di san Girolamo (347-420), detta Vulgata (cioè diffusa, divulgata tra il popolo ). Il latino è infatti la lingua della cultura: non più il latino aureo usato da Cicerone, ma una lingua modificata nel lessico e nella sintassi. Religiosi anch essi, ma ai margini dell istituzione ecclesiastica, sono i clerici vagantes, così chiamati in quanto non aggregati a una diocesi né destinati a una chiesa, e che pertanto vivono un esistenza errabonda. Privi di mezzi e irrequieti nello spirito, si esprimono anch essi in latino, ma per parodiare nei loro canti goliardici i valori ufficiali, rovesciando le leggi e i costumi dominanti. Per questo atteggiamento trasgressivo o addirittura ribelle, sono assimilabili ad altre figure intellettuali, per così dire, irregolari : i giullari. Il nome viene dal latino ioculares, cioè buffoni : si tratta di saltimbanchi, giocolieri, attori che hanno sostituito il teatro decaduto dopo la fine dell Impero romano con la piazza, il mercato e la corte. in questi luoghi che il giullare intrattiene e diverte il pubblico, recitando canzoni e poesie, ballando e cantando, spesso inviso alla Chiesa, che giudica le sue espressioni artistiche turpi e pericolose per le anime pure dei credenti. L intellettuale a corte Nell XI secolo assistiamo alla diffusione della scrittura anche in ambienti non appartenenti al clero, come le corti aristocratiche che si sviluppano prima in Francia e poi, nel Duecento, anche in Italia, più precisamente in Sicilia intorno alla figura dell imperatore Federico II. Questo nuovo ceto intellettuale si esprime in volgare e si rivolge a un pubblico selezionato, desideroso di assistere alla promozione artistica di precisi modelli culturali ed etici (cavallereschi e cortesi). Per la prima volta nel Medioevo la letteratura diventa sinonimo di svago e intrattenimento, rituale mondano di una società elegante che ama divertirsi in banchetti e feste spensierate. Il letterato che sia un funzionario, collaboratore del sovrano, o un chierico colto sa cogliere le possibilità di fama e di guadagno che questa nuova realtà gli propone: protetto dal signore, ne asseconda i gusti e le aspettative, sperimentando nei confronti del potere una condizione cortigiana. Il predicatore e il missionario Nel Duecento i monasteri non hanno più il monopolio sul sapere. Tuttavia, alla figura tradizionale del chierico si affianca quella del frate, inserito all interno degli ordini mendicanti: non più il monaco, concentrato nel severo studio dei classici, ma il predicatore (per lo più appartenente all ordine dei domenicani) o il missionario (seguace dell esempio francescano), che scelgono di calarsi nella realtà del proprio tempo per invocare, nelle piazze o nelle università, il ritorno alla povertà, smarrita da un clero corrotto, e il rispetto dell ortodossia teologica, minacciata dal proliferare delle eresie. 29

L'emozione della lettura - Le origini della letteratura
L'emozione della lettura - Le origini della letteratura