L'emozione della lettura - Le origini della letteratura

L EPOCA E LE IDEE spiriti profetici: compito dell interprete cristiano è individuare e portare alla luce le verità della fede celate sotto la superficie delle loro opere. La legittimazione della cultura pagana Questo metodo dà avvio a un processo di cristianizzazione di poeti e filosofi dell antichità: quel grande patrimonio artistico e culturale viene ora assimilato sia pure con tutte le evidenti distorsioni del caso all interno del pensiero cristiano. Valga per tutti il destino di Virgilio, il poeta latino più amato nel Medioevo (non a caso scelto da Dante come propria guida nell Inferno e nel Purgatorio), celebrato come annunciatore della venuta del Redentore solo per aver cantato, nella quarta delle sue Bucoliche, l avvento di una nuova epoca di pace dopo la nascita di un bambino (un puer). Il discorso potrebbe essere esteso ad altri esempi: in generale si può dire che tutta l attività culturale venga svolta e approfondita non per promuovere tendenze o valori nuovi, ma appunto per consolidare i fondamenti della dottrina cristiana. I quattro sensi della scrittura: la sintesi di Dante Per la cultura medievale, infatti, comprendere un testo significa penetrare nella sua complessità e recepirne le verità trascendenti e i messaggi, spesso reconditi, che esso nasconde. Ciò sottintende che, come la natura contiene allusioni continue a un disegno superiore, così la scrittura è polisemica , esprime cioè significati diversi a seconda della prospettiva e della profondità con cui viene esplorata. Per fare chiarezza sulle modalità con le quali vengono letti nel Medioevo i testi, sia quelli sacri sia quelli letterari, possiamo affidarci alla sintesi schematica ma efficace proposta da Dante nel trattato intitolato Convivio (1303-1307). L autore distingue quattro livelli di comprensione: letterale, allegorico, morale e anagogico. Il senso letterale è il più superficiale, poiché analizza e comprende solo ciò che il testo esprime direttamente; quello allegorico affida alla scrittura un significato riposto e allusivo, diverso dal contenuto logico delle parole; quello morale ha lo scopo di ricavare dalla lettura un insegnamento; quello anagogico (dal greco anagoghé, innalzamento , sublimazione ), infine, induce a considerare le vicende narrate nei testi sacri come prefigurazione di verità divine o rimandi alle verità teologiche più oscure. Quest ultima concezione riguarda essenzialmente il contenuto dell Antico Testamento, che è inteso come figura (vale a dire concreta anticipazione) del Nuovo: la fuga degli Ebrei dall Egitto per fare un esempio non è solo un fatto storico, ma rappresenta, preannunciandola, la liberazione dal peccato originale, avvenuta grazie a Cristo. Dante e Virgilio alle porte della città di Dite, miniatura, prima metà del XV sec. VIRGILIO, IL PROFETA DI CRISTO Com è possibile che il poeta più famoso della latinità pagana, autore dell Eneide, il poema che celebra il destino di grandezza di Roma, si sia trasformato nel Medioevo in una sorta di uomo divino , in una figura leggendaria di mago sapiente, benefico e miracoloso? La risposta si trova nella quarta delle sue dieci Bucoliche: qui il poeta annuncia il ritorno di una nuova età dell oro in seguito alla nascita di un bambino divino che avrebbe finalmente riportato sulla terra pace e prosperità. Chi è realmente questo puer di cui parla Virgilio? L ipotesi più accreditata lo identifica con il figlio del console Asinio Pollione, a cui il carme è dedicato. Ma, a partire dal IV-V secolo d.C., il tono messianico del testo autorizza una lettura in chiave cristiana dell opera virgiliana: il bambino sarebbe da identificare con la figura storica di Gesù Cristo. un ipotesi a cui Dante crede fermamente, al punto da far dire al poeta latino Stazio, nel canto XXII del Purgatorio, di essersi convertito al cristianesimo proprio grazie alla lettura delle Bucoliche. 19

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