L'emozione della lettura - Le origini della letteratura

La letteratura delle origini | UNIT 3 | a TU per TU con il testo Ognuno adolescente, adulto e anziano si innamora a modo suo. I poeti provenzali ritenevano possibile anche l amore a distanza, senza vedere l oggetto del sentimento. Giacomo da Lentini non è di questo avviso: nel ricostruire scientificamente le varie fasi del sentimento amoroso, egli ritiene che lo strumento fondamentale per accendere la passione siano gli occhi. Poi, certo, è nell animo che noi sentiamo piacere, ma l immaginazione non basta. Chi l ha detto insomma che la poesia sia solo astrazione? O esaltazione di una dimensione incorporea, intellettualistica? Le strane sensazioni che fanno battere il cuore nascono sempre da un incontro e dagli effetti inesprimibili della vista: li provano i ragazzi di oggi come quelli di ogni tempo. Gottfried von Neifer, miniatura del Codice Manessiano, 1305-1340. Analisi 100 Dalla vista al cuore Nel sostenere che l amore possiede un origine per lo più visiva, nella seconda quartina Giacomo sostanzialmente rifiuta l idea dell amor de lonh ( amore lontano ), tipica della produzione provenzale. Il poeta parla invece di un rapporto diretto e ravvicinato tra amante e amata. Infatti egli è certo dell origine fisica e, insieme, della natura ossessiva del fatto amoroso: convinzione dalla quale deriverà, in altri suoi componimenti, una concezione negativa e drammatica della passione amorosa. Al poeta interessa indagarne i fenomeni fisici e i presupposti naturali, aprendosi a una proficua relazione con la cultura scientifica del tempo, molto più di quanto fino ad allora fosse mai stato fatto dai poeti provenzali. La sua concezione dell amore è quella di una passione sensoriale e mentale: idea che nasce qui e che sarà centrale nello Stilnovo e ancora in Petrarca. La struttura argomentativa Ai vv. 1-4 abbiamo un affermazione: l amore nasce dagli occhi; ai vv. 5-6 troviamo un obiezione a quella prima affermazione: talora una persona può amare senza aver mai visto l oggetto del proprio amore; ai vv. 7-8 si risponde all obiezione: l amore vero nasce sempre dalla vista; dunque l amore che prescinda dalla vista dell oggetto amato è un sentimento debole, labile, di cui non vale nemmeno la pena parlare. Nelle due terzine il discorso si completa con la spiegazione di tale fisiologia amorosa: gli occhi riferiscono al cuore la realtà e il cuore sviluppa sopra quei dati per così dire informativi la propria immaginazione sentimentale. L ultimo verso ribadisce che questo è il vero amore, il tipo più diffuso tra le persone. Nella precisione del ragionamento e nel rigore dei suoi passaggi cogliamo la preparazione tecnica di Giacomo da Lentini, uomo di legge e di governo.

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