L’emozione della lettura - volume C

Alle origini dell epica | UNIT 1 | LA BIBBIA Analisi 30 Un nemico terribile e un pastorello La situazione iniziale vede la classica contrapposizione di due eserciti, quello giudaico e quello dei Filistei, collocati sulla sommità di due monti divisi dalla valle del Terebinto (1-3). dal campo dei Filistei che viene gettata la sfida, e precisamente da un personaggio gigantesco, alto più di due metri, la cui stazza poderosa è sufficiente a gettare nel terrore qualunque avversario: si tratta di Golia (4-11). Il gigante propone di affidare le sorti del conflitto all esito di un duello tra lui e un guerriero scelto tra le file dei nemici: crescono allora la paura e lo sconcerto tra gli ebrei, guidati dal re Saul. In questo scenario fa ingresso il personaggio di Davide, giovane figlio di Iesse (12-15), che viene inviato dal padre a consegnare grano e pane ai suoi fratelli più grandi che combattono nell esercito di Saul (17). Iesse lascia precise istruzioni al figlio: oltre alle derrate per i fratelli maggiori, deve portare del formaggio al comandante, informarsi sulla salute dei fratelli e riscuotere la loro paga. Da buon pastore, Davide lascia così le greggi a un guardiano e giunge al campo dei fratelli in un momento delicato: da quaranta giorni, ormai, Golia sfida gli ebrei e anche ora gli eserciti si stanno schierando (20-21). Il giovane ascolta per caso le consuete parole oltraggiose che Golia rivolge agli avversari e ne intende la gravità (23). Il coraggio della fede Davide non sa capacitarsi del fatto che un guerriero senza fede, non circonciso, possa tenere sotto scacco l esercito degli ebrei. E chi è mai questo Filisteo incirconciso per sfidare le schiere del Dio vivente? (26): la sua domanda suona provocatoria, eppure riflette un istanza centrale della religiosità dell Antico Testamento, una fede autentica. Unita al desiderio di vincere il premio spettante al guerriero che sconfiggerà Golia, tale fede sarà sufficiente a ispirare il coraggio necessario a sfidare il gigante (Chiunque lo abbatterà il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele, 25). Ci sono allora tutti gli ingredienti necessari a un impresa eroica: un nemico temibile da abbattere, un premio, e in aggiunta la fede in Dio. Non può mancare, tuttavia, l incredula diffidenza dei fratelli: Eliàb, più grande di Davide, rimprovera al fratello minore di aver abbandonato il gregge e insinua il sospetto che egli sia venuto al campo spinto da arroganza e malvagità per assistere alla battaglia (28). Le continue domande di Davide destano l interesse del re Saul, che lo fa chiamare: a lui in persona il giovane manifesta l intenzione di sfidare il gigante (Nessuno si perda d animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo, 32). Davide insiste sullo spirito di servizio che lo anima, rispetto al suo re e a Dio, ma Saul non può accettare che un ragazzo così giovane partecipi alla guerra. La risposta del pastore è eloquente: nel portare le greggi al pascolo, più di una volta ha affrontato orsi e leoni per strappare le pecore ai predatori (34-37). Convinto dalla determinazione dimostrata, Saul gli accorda il permesso e lo riveste della sua armatura (38), che però è costretto subito a togliere perché troppo pesante per lui, che non è abituato ad andare in guerra (39). Un semplice colpo di fionda Diversamente dagli altri combattenti, armati di tutto punto, Davide va ad affrontare Golia solamente con il suo bastone, cinque ciottoli lisci presi dal torrente, che ripone nella bisaccia, e una fionda (40). Il gigante non se ne capacita e ne ha disprezzo, quasi risentito di venire sfidato da un ragazzo dai capelli rossi e di bell aspetto: Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone? (43). Alle parole tracotanti di Golia, che promette di lasciare il corpo dell avversario in pasto agli uccelli e alle bestie, Davide risponde con la sicurezza propria di chi confida in un aiuto superiore: Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d Israele, che tu hai sfidato (45). Emerge nel suo discorso il rapporto stretto tra guerra e religione che si trova spesso nell Antico Testamento: Dio è un Signore di eserciti, destinato a vincere i popoli nemici e infedeli. Infervorato dalle sue stesse parole, con l agilità fulminea della sua giovanissima età Davide prende un sasso dalla bisaccia, lo lancia con la fionda e colpisce Golia nella fronte,

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Epica