L’emozione della lettura - volume C

ALLA SCOPERTA DEI TESTI Le arti decorative di inizio Novecento, con la grande stagione dell Art Nouveau e dell Art Déco, sono state caratterizzate da una passione per il nudo femminile e per gli elementi naturali. Il corpo sinuoso e opalescente di una ninfa acquatica, ripetuto j n x n xjx xun x jwn a a formare un vortice, diventa così un motivo perfetto per animare un piatto di vetro. Ecco quindi la versione di Calipso dell orafo, vetraio e disegnatore francese René Jules Lalique (1860-1945). René Jules Lalique, Calipso, prima metà del XX secolo. Analisi Un amore possessivo Bella, giovane e immortale, Calipso ( colei che nasconde , in greco) tiene relegato Odisseo nella paradisiaca isola di Ogigia, che con il suo ambiente fertile e rigoglioso incanta persino il dio Ermes: è un archetipo del locus amoenus (letteralmente luogo ameno, piacevole ), cioè di un luogo incantevole e ideale, ricco di acque e prati fioriti, in cui è sempre primavera. La ninfa, preda di una passione totalizzante per l eroe greco, non può fare a meno di lui: l amore la rende cieca e incapace di capire che Odisseo, dopo sette anni di splendida prigionia , non ricambia i suoi sentimenti (Certo la notte dormiva, anche per forza, / nelle cave spelonche, senza voglia, con lei che voleva, vv. 154-155). Distante dal mondo reale e dalle avventure cui è abituato, un eroe come Odisseo trascorre ora il suo tempo senza un senso, seduto su uno scoglio a scrutare l orizzonte, consumato dal dolore per la distanza da casa e il ritorno che non si avvicina (ma il giorno, seduto sugli scogli e sul lido, / lacerandosi l animo con lacrime, lamenti e dolori, / guardava piangendo il mare infecondo, vv. 156-158). Dopo avere superato innumerevoli prove, non gli rimane che piangere, vittima della nostalgia, solo sulla riva del mare, lo sguardo fisso a scorgere quell orizzonte oltre il quale ci sono la patria e gli affetti più cari. La diffidenza di Odisseo La ninfa, informata da Ermes della decisione degli dèi, acconsente, seppure controvoglia, all ordine di lasciar partire l eroe e glielo comunica con rassegnata premura (vv. 160-170): non può contrastare il volere di Zeus, al quale cede con dolente malinconia. La distanza sentimentale tra i due è ormai così grande che Odisseo non si fida del permesso accordato da Calipso e le chiede di promettergli di non ordire alcun inganno ai suoi danni. L eroe dell intelligenza e della consumata esperienza conosce troppo bene la gelosia e teme un comportamento imprevedibile da parte della ninfa che lo ha tenuto con sé per così tanto tempo (vv. 173-179). Calipso sa comportarsi, tuttavia, meglio del previsto: con le sue attenzioni fa in modo che le sia riconosciuta quella compassione di cui Odisseo aveva dubitato (perché anche io ho giusti pensieri, e nel petto / non ho un cuore di ferro, ma compassione, vv. 190-191). Un confronto impossibile Nel dialogo successivo, davanti ai rispettivi pasti (nettare e ambrosia per Calipso, cibi da mortali per Odisseo), emergono le differenze che rendono impossibile un unione duratura tra i due: la ninfa sa di essere più bella di Penelope e predice all eroe un travagliato viaggio di ritorno verso Itaca (vv. 203-213), ma non riesce a capire che è proprio quello il mondo per cui è nato Odisseo, nel quale egli ha costruito la sua fama di guerriero e si è fatto conoscere dagli uomini. 199

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Epica