L’emozione della lettura - volume C

ALLA SCOPERTA DELLA BIBBIA Le traduzioni La comunità ebraica della città di Alessandria d Egitto, per esempio, si dotò presto di una versione greca della Bibbia, realizzata in un periodo compreso tra il III e il I secolo a.C a opera di settanta saggi. Passata alla storia come Bibbia dei Settanta, tale versione ebbe una notevole fortuna tra gli ebrei di lingua greca residenti in Egitto e nel Medio Oriente, per i quali l ebraico era ormai una lingua morta; comprendeva un canone lungo, che includeva alcuni libri scritti in greco non riconosciuti dagli ebrei di Gerusalemme. Il principale problema per i cristiani della parte occidentale dell impero romano, che non conoscevano il greco, consisteva invece nell approntare traduzione latine, precise e affidabili, dei testi dell Antico e del Nuovo Testamento. La più famosa versione latina della Bibbia fu realizzata tra il 390 e il 405 d.C. da san Girolamo, autore della cosiddetta Vulgata, edizione per il popolo , pensata per una diffusione molto ampia e caratterizzata, pertanto, da uno stile alla portata di tutti. La storia antica degli ebrei L importanza della Bibbia non è legata solo alla sua dimensione teologica come libro sacro da cui ricavare insegnamenti religiosi. La Bibbia costituisce anche una straordinaria fonte di informazioni storiche, che permette di ricostruire vicende e aspetti del popolo ebraico. L Antico Testamento fissa infatti i momenti decisivi della sua storia: la rivelazione di Dio ad Abramo, la successione di Isacco, di Giacobbe e dei suoi dodici figli, la schiavitù in Egitto, l arrivo nella Terra Promessa, i contrasti con i Filistei, la cattività babilonese. Il Pentateuco comincia con la narrazione della creazione del mondo, del peccato originale di Adamo ed Eva, del Diluvio universale. Vero capostipite e primo patriarca del popolo ebraico, tuttavia, è Abramo, che risiede originariamente nella città di Ur in Mesopotamia: a lui Dio si rivela indicandogli una nuova patria, la terra di Canaan, corrispondente all attuale Palestina. Abramo è padre di Isacco, secondo patriarca, mentre da quest ultimo nasce Giacobbe, padre di dodici figli, corrispondenti alle tribù di Israele. Uno dei figli di Giacobbe, Giuseppe, venduto dai fratelli come schiavo in Egitto, si fa apprezzare dal faraone, fino a diventare viceré e a invitare la sua tribù a stabilirsi in quel paese. Qui gli ebrei rimangono a lungo, all inizio in condizioni di prosperità, fino a quando sotto il regno del faraone Ramses II (1279-1212 a.C.) vengono sottoposti a un regime di schiavitù, al quale pone fine Mosè. Egli guida il suo popolo fuori dall Egitto, verosimilmente attorno al XII secolo a.C., conducendolo miracolosamente oltre il mar Rosso fino al monte Sinai, dove Dio si rivela di nuovo attraverso i Dieci Comandamenti, le cosiddette Tavole della Legge. Dopo quarant anni di peregrinazione nel deserto, le difficoltà però non finiscono, perché gli ebrei, dopo la morte di Mosè guidati da Giosuè, devono condurre dure lotte per insediarsi a Canaan, che nel frattempo era stata occupata da altri popoli, chiamati nella Bibbia con la denominazione di Filistei. Un episodio di questi conflitti è documentato nella famosa storia del giudice Sansone (f T1, p. 22). Michelangelo, Mosè, 1513. 19

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Epica