L’emozione della lettura - volume C

Omero | UNIT 1 | ILIADE 530 535 540 545 550 555 560 565 Due vasi son piantati sulla soglia di Zeus, dei doni che dà, dei cattivi uno e l altro dei buoni. A chi mescolando ne dia Zeus che getta le folgori, incontra a volte un male e altre volte un bene; ma a chi dà solo dei tristi, lo fa disprezzato, e mala fame lo insegue per la terra divina, va errando senza onore né dagli dèi né dagli uomini. Così a Peleo doni magnifici fecero i numi fin dalla nascita; splendeva su tutti i mortali per beata ricchezza; regnava sopra i Mirmìdoni, e benché fosse mortale gli fecero sposa una dea. Ma col bene, anche un male gli diede il dio, ché non ebbe nel suo palazzo stirpe di figli nati a regnare, un figlio solo ha generato, che morrà presto: e io non posso aver cura del vecchio perché lontano dalla mia patria qui in Troia siedo, a te dando pene e ai tuoi figli. E anche tu, vecchio sappiamo fosti felice prima: quanto paese di sopra limita Lesbo, la sede di Macaro, e di sotto la Frigia e lo sconfinato Ellesponto, su tutti, raccontano, o vecchio, per figli e ricchezze splendevi. Da che questo male, invece, i figli del cielo ti diedero, sempre battaglie vi sono intorno alla rocca e stragi d uomini. Sopporta, dunque, e non gemere senza posa nel cuore: nulla otterrai piangendo il figlio, non lo farai rivivere, potrai piuttosto patire altri mali . E il vecchio Priamo pari ai numi rispose: «Non farmi sedere sul seggio, figlio di Zeus, finché senza cure Ettore giace straziato nella tua tenda, ma subito rendimelo, che possa vederlo: e accetta il riscatto abbondante che porto: e tu possa goderne, e tornare nella tua patria terra, tu che mi lasci vivere ancora, veder la luce del sole . Ma guardandolo bieco Achille piede rapido disse: «Non m irritare ora, o vecchio; son io che voglio renderti Ettore, perché messaggera mi venne da Zeus la madre che mi partorì, figlia del vecchio marino. Anche te, o Priamo lo so in cuore e non mi sfugge guidò qualcuno dei numi alle rapide navi degli Achei. Non oserebbe venire un mortale, neppure nel fior dell età, nel nostro campo, né sfuggirebbe alle guardie, né il chiavistello della mia porta potrebbe spostare senza fatica. 527-528. Due vasi buoni: sul limitare della dimora di Zeus ci sono due vasi colmi di doni per i mortali, uno pieno di beni, l altro pieno di mali. 529-530. A chi bene: Zeus che scaglia fulmini a volte attinge da entrambi i vasi, mescolando doni buoni e funesti. 162 531. disprezzato: sciagurato. 536. Mirmìdoni: popolo della Tessaglia, di cui era re Peleo. 540. che morrà presto: la morte di Achille non è narrata nell Iliade, ma era nota attraverso altri racconti epici e più volte è prefigurata in questo poema. 544. Lesbo: isola del nord dell Egeo, non distante dalla Troade, sede di Macaro, figlio di Eolo, re dei venti. 545. Ellesponto: l odierno stretto dei Dardanelli. 562. la madre marino: Teti, figlia di Nereo, divinità del mare.

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Epica