10 Ma se desideri tanto di conoscere le nostre vicende
e di udire brevemente l’estremo travaglio di Troia,
sebbene l’animo inorridisca al ricordo e sempre si sia
abbandonato al pianto, comincerò.
Stremati dalla guerra e respinti dai fati,
15 i capi dei Danai, trascorsi ormai tanti anni,
per divina arte di Pallade costruiscono un cavallo
a misura di monte e ne intessono i fianchi di abete;
simulano un voto per il ritorno, la fama si sparge.
Qui rinchiudono di frodo nel fianco oscuro prescelti
20 corpi di eroi designati a sorte, e le vaste
profonde caverne del ventre riempiono d’uomini armati.
Davanti è Tenedo in vista, famosa isola,
florida e ricca durante il regno di Priamo,
ora soltanto una baia, una sosta malfida alle navi;
25 qui, spintisi al largo, si celano nella riva deserta.
Pensammo che fossero partiti con il vento diretti a Micene».
Allora tutta la Teucria si scioglie da un lungo dolore.
Si aprono le porte; piace l’andare, e il dorico
campo e i luoghi deserti vedere e la libera spiaggia.
30 Qui la schiera dei Dolopi, qui di Achille crudele la tenda,
qui la flotta, qui usavano combattere schierati.
Parte al dono esiziale per la vergine Minerva stupisce,
ed ammirano la mole del cavallo; e per primo Timete
esorta a introdurlo tra le mura e a collocarlo sulla rocca,
35 si trattasse d’inganno, o già comportasse così
il destino di Troia. Ma Capi e quelli che hanno in mente
un migliore pensiero, vogliono che si getti in mare il tranello
dei Danai, il dono sospetto, o si arda appiccandovi fiamme,
o si forino le cavità del ventre e si esplorino i nascondigli.
40 Il popolo incerto si divide in opposti pareri.
Per primo accorre, davanti a tutti, dall’alto
della rocca Laocoonte adirato, seguito da una grande turba;
e di lungi: “Sciagurati cittadini, quale così grande follia?
credete partiti i nemici? o stimate alcun dono
45 dei Danai privo d’inganni? Così conoscete Ulisse?
O chiusi in questo legno si tengono nascosti Achei,
o questa macchina è fabbricata a danno delle nostre mura,
per spiare le case e sorprendere dall’alto la città,
o cela un’altra insidia: Troiani, non credete al cavallo.
50 Di qualunque cosa si tratti, ho timore dei Danai
anche se recano doni. Disse, e avventò con vigore
gagliardo la grande asta al fianco della fiera ed al ventre
dalle curve giunture. Quella s’infisse vibrando e dall’alvo
percosso risuonarono le cavità e diedero un gemito le caverne.
55 E se i fati degli dèi, se la nostra mente non era funesta,
egli ci aveva sospinti a violare il nascondiglio argolico con il ferro;
oggi Troia si ergerebbe, e tu, alta rocca di Priamo, dureresti ancora”.