T6 - Soldati

T6

Soldati

  • Tratto da L’allegria, 1931
  • Metro versi liberi

La condizione umana è precaria: come le foglie, che in autunno si staccano dai rami. Ungaretti esprime in forme originali e suggestive un motivo millenario.

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Audiolettura

Bosco di Courton* luglio 1918


Si sta come

d’autunno

sugli alberi

le foglie


Giuseppe Ungaretti, Vita d’un uomo. Tutte le poesie, a cura di L. Piccioni, Mondadori, Milano 1992

a TU per TU con il testo

L’abbiamo vista tante e tante volte, ma la caduta delle foglie autunnale è sempre un fenomeno affascinante. Ai primi freddi iniziano a ingiallire, rosseggiano, si seccano, infine si staccano dall’albero: ora da sole, dolcemente, ora grazie a un colpo di vento risolutivo. Se guardiamo alle società occidentali, il paragone con gli esseri umani è perfetto: quasi tutti oggi raggiungono la vecchiaia avanzata. L’aspettativa di vita ha toccato gli ottant’anni, e promette di prolungarsi ancora. Ma in molti paesi dall’albero della vita continuano a staccarsi tante e tante foglie verdi, come in Europa durante la Grande guerra. Come nella poesia di Ungaretti, che propone un paragone con le foglie autunnali ma è scritta nel mese di luglio, quando l’estate è al suo culmine e più crudele appare la bufera che devasta i rami.

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Analisi  attiva 

Nel 1918 Ungaretti combatte sul fronte francese, nella regione della Champagne, a poche decine di chilometri dalla sua amata Parigi. La guerra dura ormai da anni, e ogni giorno può essere l’ultimo. La convinzione che la morte sia un evento possibile, anzi probabile, è ormai radicata in lui, dopo avere assistito alla fine improvvisa di tanti compagni. Nasce così Soldati, una poesia brevissima, quasi un epigramma, che in nove parole soltanto condensa un sentimento di precarietà che va ben oltre la contingenza bellica, per abbracciare la condizione umana in sé.


1. Il verbo Si sta, usato nel primo verso, è nella forma

  •     riflessiva 
  •     passivante 
  •     impersonale 
  •     intransitivo pronominale 

perché

  •     il poeta riflette su se stesso e sulla sua condizione. 
  •     indica una condizione non individuale, ma collettiva. 
  •     indica la condizione di passività dei soldati. 
  •     indica la stasi delle lunghe giornate in trincea. 


Infatti il titolo si riferisce

  •     a un gruppo qualsiasi di soldati. 
  •     ai compagni d’arme di Ungaretti. 
  •     ai soldati nemici. 
  •     a tutti i soldati, in ogni tempo e luogo.

La poesia si risolve in una similitudine, che paragona l’uomo alle foglie: è un nesso che si ritrova già nella Bibbia, in Omero e nei grandi classici della letteratura italiana. Ungaretti doveva avere presente soprattutto un passo dell’Inferno, in cui Dante ritrae le anime dannate in attesa che il barcaiolo Caronte le traghetti nel regno dei morti: «Come d’autunno si levan le foglie / l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie» (Inferno, III, vv. 112-114).

Soldati declina però il paragone in termini originali. In primo luogo è da considerare l’uso dei versicoli, che spezzano una struttura metrica riconducibile al tradizionale doppio settenario (Si sta come d’autunno / sugli alberi le foglie). Gli enjambement spingono a rallentare la lettura, come faceva l’autore, che nelle dizioni era solito lasciare abissi di silenzio fra un verso e l’altro. La scelta di posporre con un iperbato il termine di paragone, le foglie (v. 4), mette al centro della composizione i riferimenti spazio-temporali all’autunno e agli alberi, creando una sottile tensione con il verbo iniziale. Da un lato infatti Si sta, dall’altro si è certi di un destino di caduta. La minaccia della morte grava su ogni creatura. La parola foglie cade solo all’ultimo, condannata da un soffio di vento, così come basta una pallottola vagante a uccidere il soldato, giunto incolume agli ultimi mesi di guerra.


2. Il riferimento all’autunno (v. 2) rimanda

  •     ai colori, rosso e giallo, delle foglie in quella stagione. 
  •     ai frutti tipici dell’autunno che maturano sugli alberi, come noci e castagne. 
  •     al clima fresco e umido della stagione. 
  •     all’imminente caduta delle foglie, prima dell’inverno. 


3. Individua nel componimento almeno un’allitterazione.


4. Quali delle seguenti caratteristiche puoi associare alle foglie autunnali e alla loro caduta? (sono possibili più risposte)

  •     Tenacia. 
  •     Dolcezza. 
  •     Fragilità. 
  •     Leggerezza. 
  •     Instabilità. 
  •     Imprevedibilità.

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Laboratorio sul testo

competenze linguistiche

5. I verbi. Stabilisci di che tipo sono le seguenti forme verbali coniugate con il pronome “si”.


  Riflessivo Passivante Impersonale Intransitivo pronominale
a) Vorrebbe lavarsi prima di uscire.        
b) Si ostina a non ascoltarmi.        
c) Si offre consulenza gratuita.        
d) Al caldo si dorme meglio.        
e) Affittasi bilocale arredato.        
f) Si abbracciarono felici.        
g) Non si mastica a bocca aperta.        
h) Si è giustificato all’interrogazione di storia.        
i) Tutti si aspettano molto da te.        
j) Si richiede autorizzazione all’uscita.        

PRODURRE

6. Scrivere per argomentare. Esponi in maniera chiara ed esaustiva, in massimo 10 righe, i motivi per cui Ungaretti usa l’immagine delle foglie per indicare la condizione dei soldati.


7. Scrivere per esprimere. Quali altre condizioni umane possono essere associate alle foglie autunnali? Prova a cambiare il titolo alla lirica…

LETTERATURA E NON SOLO: SPUNTI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

LETTERATURA E…

È probabile che Ungaretti si sia ispirato, in questa poesia, agli haiku giapponesi, poesie brevissime che hanno come argomento prevalente la natura. Fai una ricerca su questo genere di poesia e leggi alcuni haiku degli autori più celebri, come Matsuo Bashō o Kobayashi Issa.

L’emozione della lettura - volume B
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Poesia e teatro