T6 - Lettere di soldati (V. Capossela)

Il tema: Canzoni contro la guerra

T6

Vinicio Capossela

Lettere di soldati

  • Tratto da Da solo, 2008
L’autore

Vinicio Capossela nasce nel 1965 ad Hannover, in Germania, da genitori campani che l’anno successivo si trasferiscono a Scandiano, in Emilia. Qui il figlio studia e si appassiona alla musica, iniziando, ventenne, a esibirsi in vari club italiani. Dopo un periodo a New York, nel 1990 pubblica il primo album, All’una e trentacinque circa, con il quale si aggiudica il prestigioso premio Tenco. Seguono numerosi dischi di successo, come Il ballo di S. Vito (1996), Canzoni a manovella (2000), Marinai, profeti e balene (2011), Canzoni della Cupa (2016). Capossela è inoltre autore di racconti e romanzi, come Non si muore tutte le mattine (2004) e Il paese dei coppoloni (2015), ambientato tra i paesi dell’alta Irpinia, terra d’origine del padre.

Una jeep in pattugliamento che salta per aria, una raffica di spari che colpisce chi si è avvicinato troppo a un posto di blocco. Capossela racconta storie qualunque di piccoli soldati senza nome, ora vittime, ora carnefici. In un paesaggio desertico, tranquillo solo in apparenza, si consuma una guerra atroce dove non c’è spazio per la gloria, ma solo per l’orrore.

Apre la strada la vita e l’amore

Chiude la strada la morte e il dolore

Limpida è l’aria la palma è tranquilla

Il fiume scorre

5      La luna non vede che polvere e stelle

L’alba non sente l’angoscia di noi

Piccoli soldati, piccoli e armati

Dal coraggio d’ordinanza e dalla noia

Dalla gloria dal rancio dagli eroi e

10    Dalle lettere d’amore.


La casa ci separa e ci avvelena

Nessuno tornerà più come prima.


Filo spinato cemento armato

Occhi nascosti ovunque per terra

15    La radio gracchia la testa scuote

Le buche e le ruote

Il cielo è soltanto una feritoia

Un recinto blindato di un vetro di Humvee

Il deserto è tranquillo non c’è linea del fronte

20    Pattuglia di guardia a balia del nulla

Nulla che esplode rovente nell’aria

L’odore di gomma di carne bruciata

E pezzi di cranio cervella per terra

E pezzi di faccia e pezzi di noi

25    Meccanismi d’ossa e protesi in cambio

E sangue drenato e sangue versato.


In sacchi di plastica torna un soldato

E lascia effetti foto e armadietti

E alcool in branda e pornografia

30    E giacche graduate lucenti e stemmate

E soldi e coraggio contratti di ingaggio

Lascia un alloggio e

Lascia lettere d’amore.

Uccidere non è peccato se non sei ucciso tu

35    Uccidere non è peccato se è regola e lavoro.


Cinquanta metri sparare al motore

A venti nel vetro a dieci nel cuore

Non hai conosciuto chi è che hai centrato

La croce nel vetro nebulizzato

40    Non era un soldato

Non era un soldato piccolo e armato.

Il cielo ora è più nero e non è fumo

Nessuno tornerà più come era.


La notte è serena la palma è tranquilla

45    Il fiume scorre

Babilonia muta resta nel sole

E non si importa di noi

Piccoli soldati piccoli e armati

Piccoli soldati piccoli e armati.

 >> pagina 378 

a TU per TU con il testo

Se nell’ultimo secolo la guerra ha raggiunto inaudite vette di orrore lo si deve al fatto che la malvagità dell’uomo ha potuto contare sull’apporto delle tecnologie, che hanno trasformato i conflitti in un’industria dell’assassinio di massa, coinvolgendo le popolazioni civili come mai era accaduto in passato. Un pulsante premuto dal pilota, e l’aereo sgancia una bomba in grado di uccidere in un attimo migliaia di persone, come è accaduto nel 1945 a Hiroshima. Un sensore nascosto nel terreno e un’esplosione fa saltare per aria una vettura, senza che gli attentatori siano presenti. Una sventagliata alla cieca con il mitra, e sul terreno restano decine di persone. Tutte vittime senza volto. La violenza si è fatta anonima, impersonale, meccanica, ma ciò non diminuisce le responsabilità. Lettere di soldati è una canzone che intende mostrare come guerra e gloria non abbiano più niente a che fare: ma in mezzo a tanta desolazione – osserva Capossela – resiste un momento «in cui si scrivono le lettere d’amore, l’unica cosa un poco grande in un mondo che ancora costringe alla meschinità di continuare a uccidersi, piccoli e armati».

Analisi

La canzone si apre descrivendo un panorama nel quale tutto sembra al suo posto: il fiume, la luna e un’aria Limpida, dove svetta una palma tranquilla (v. 3). A favorire l’impressione di serena scorrevolezza provvede la ritmica regolare: accompagnandosi al pianoforte, Capossela avvia una lenta cantilena, basata su una sintassi elementare, paratattica, e sul ricorrere di suoni fluidi, caratterizzati dall’allitterazione della l. La natura assiste indifferente al destino dei Piccoli soldati (v. 7), che trascorrono le loro giornate fra angoscia, noia, coraggio obbligato, incombenze materiali. Gli unici momenti nei quali si fa strada un sentimento positivo sono quelli in cui essi si abbandonano a scrivere lettere d’amore.

Ma la guerra è un’esperienza che non si può superare senza traumi: Nessuno tornerà più come prima (v. 12). Capossela affida la dimostrazione di questa affermazione a una scena che si è ripetuta troppe volte nei territori sconvolti dalle recenti guerre, come quella in Iraq. Una jeep americana sta pattugliando il territorio, su strade sconnesse; il deserto sembra tranquillo (v. 19), come la voce del cantante, quando all’improvviso esplode un ordigno che fa saltare in aria i soldati, dilaniandoli orribilmente. Il nemico resta invisibile, la guerra non prevede combattimenti fra reparti militari ma agguati sanguinosi. Dei soldati morti resta soltanto una serie di oggetti, che scorrono in un elenco puntuale sigillato di nuovo dalle struggenti lettere d’amore (v. 33).

 >> pagina 379 

In questo caso i soldati sono vittime di una violenza cieca ed efferata, la stessa a cui ricorrono essi stessi, senza farsi troppe domande: Uccidere non è peccato se è regola e lavoro (v. 35). Ma come può la guerra diventare un lavoro come un altro, nel quale non si combatte per un ideale ma per lo stipendio? Basta spegnere il cervello e obbedire alle regole d’ingaggio, per disumane che siano. A ciò fa riferimento la strofa successiva, che narra un’altra situazione tipica: la sparatoria a un posto di blocco. Se un’auto viene loro incontro, a una distanza di cinquanta metri i soldati hanno l’ordine di sparare al motore, a venti metri di mirare al vetro, a dieci metri al guidatore, chiunque esso sia. Così finisce nel mirino tanta gente che con la guerra non ha nulla a che fare. La morte degli innocenti annerisce il cielo: Il cielo ora è più nero e non è fumo (v. 42). La guerra, per chi sopravvive e porta nella coscienza questi pesi insostenibili, continuerà per sempre. Nessuno tornerà più come era (v. 43), ma intanto il fiume continua a scorrere, la notte è placida, le rovine dell’antica Babilonia neppure si accorgono della presenza di Piccoli soldati venuti da lontano.

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Il paesaggio su cui si apre la canzone è

  •     devastato dalla guerra. 
  •     sereno e tranquillo. 
  •     desolato e inospitale. 
  •     cupo e tempestoso. 


2. Gli Occhi nascosti ovunque per terra (v. 14) sono quelli

  •     degli animali notturni che osservano la scena. 
  •     dei corpi dei compagni morti. 
  •     dei soldati che attendono l’assalto. 
  •     delle spie nemiche. 


3. La terza strofa descrive

  •     un bombardamento aereo. 
  •     un assalto all’arma bianca. 
  •     un conflitto a fuoco. 
  •     un veicolo che salta su una mina. 


4. Quali tra i seguenti oggetti appartengono ai soldati uccisi?

  •     Anfibi. 
  •     Tuta mimetica. 
  •     Fotografie. 
  •     Superalcolici. 
  •     Occhiali da sole. 
  •     Uniforme con i gradi. 


5. Nella terzultima strofa (vv. 36-41) si parla di

  •     un agguato alla jeep dei soldati. 
  •     un veicolo in arrivo a cui i soldati sparano. 
  •     un convoglio di vetture attraverso il deserto. 
  •     un veicolo che salta su una mina. 

ANALIZZARE E INTERPRETARE

6. Come puoi interpretare i primi due versi della canzone?


7. Inserisci nella seguente tabella tutti i termini afferenti al campo semantico della vita militare e della morte.


Vita militare  
Morte  


8. Come puoi interpretare il distico La casa ci separa e ci avvelena / Nessuno tornerà più come prima (vv. 11-12)?


9. Perché nella canzone c’è il riferimento all’alcol e alla pornografia rimasti dopo la morte dei soldati? Quale idea della vita militare comunica?


10. Rifletti sulla descrizione del paesaggio presente all’inizio e alla fine della canzone: quali considerazioni puoi fare?


11. La sintassi della canzone è prevalentemente

  •     franta. 
  •     legata. 
  •     iterativa. 
  •     paratattica. 


12. Nel testo della canzone, individua le seguenti figure retoriche:

a) anafora;

b) polisindeto;

c) personificazione;

d) rima interna.


13. Perché, secondo te, i soldati sono detti piccoli? Esponi le tue considerazioni.

 >> pagina 380 

COMPETENZE LINGUISTICHE

14. Coerenza e coesione. La sintassi della canzone è spesso ellittica. Trasforma la terza e la terzultima strofa in due brevi testi narrativi, inserendo i verbi, le congiunzioni e tutto ciò che ritieni necessario a garantire coerenza e coesione testuale, ma senza tralasciare nessuno degli elementi presenti nel testo originale.

PRODURRE

15. Scrivere per confrontare. Anche in Veglia di Giuseppe Ungaretti ( T1, p. 390) sono presenti le lettere d’amore scritte da un soldato: hanno lo stesso ruolo e lo stesso valore in entrambi testi? Perché? Esponi le tue considerazioni in massimo 20 righe.


16. Scrivere per confrontare. Anche nella Guerra di Piero ( T4, p. 368) il soldato protagonista si trova di fronte al nemico sconosciuto al quale deve sparare: com’è presentata, nelle due canzoni, questa situazione? Che cosa cambia e perché? Esponi le tue considerazioni in massimo 20 righe.


17. Scrivere per argomentare. Uccidere non è peccato se è regola e lavoro (v. 35): sei d’accordo con questa affermazione? Perché? Esponi le tue considerazioni in massimo 25 righe.

LETTERATURA E NON SOLO: SPUNTI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

STORIA

Che cosa sai dell’Iraq e delle guerre che, dalla seconda metà del XX secolo, si sono combattute sul suo suolo? Svolgi una ricerca su questo argomento.

SPUNTI PER DISCUTERE IN CLASSE

Quale delle tre canzoni contro la guerra che hai analizzato ti sembra più efficace nel comunicare il proprio messaggio? Per quali motivi?

L’emozione della lettura - volume B
L’emozione della lettura - volume B
Poesia e teatro