Il tema: Canzoni contro la guerra

Niente come la musica è in grado di risvegliare le coscienze. Sostenute da melodie coinvolgenti, i messaggi civili acquistano una forza dirompente, come hanno dimostrato le tante canzoni che hanno veicolato un convinto e deciso “no” alla guerra.

La canzone ha contribuito alla formazione e al consolidamento delle diverse appartenenze e identità, ora di ceto sociale, ora di nazionalità, ora di religione e via dicendo, soprattutto da parte di chi non poteva accedere agli strumenti complessi della produzione culturale d’élite.

È folta la galleria di canti popolari che racconta­no storie nelle quali gli ascoltatori si identificano emotivamente. Questo straordinario repertorio, spesso di autori anonimi, ha accompagnato, principalmente prima della diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, le fasi della vita di singoli e di gruppi, dando voce non solo ai comuni sentimenti dell’amore, del dolore, della felicità o della delusione, ma anche alla fatica del lavoro, alle speranze di una vita migliore, alla lotta contro le ingiustizie patite da parte dei deboli.

Si capisce dunque come le canzoni siano frequentemente diventate, nell’epoca moderna, anche uno strumento politico: spesso sfruttate dalla propaganda, come e più degli slogan, esse hanno avuto la funzione di aggregare simpatizzanti e militanti attorno a un’idea importante, o a un valore simbolico per un gruppo, un partito o un movimento. E così, accanto ai vecchi canti militari che, in occasione delle guerre del passato, lamentavano la durezza della vita dei soldati o ne narravano le gesta, ecco che a partire dagli anni Sessanta gli autori scrivono, conseguentemente all’affermazione della cultura pacifista generata dalla protesta negli Stati Uniti, nuove canzoni contro la guerra. È celebre il caso di We Shall Overcome, una canzone folk che nel 1963 fu cantata in coro da Joan Baez (n. 1941) e trecentomila attivisti durante una marcia per il lavoro, la libertà e la pace. Da allora fu interpretata in mille occasioni, da gente comune e da artisti famosi come Bruce Springsteen (n. 1949). Lo stesso è accaduto a Give Peace a Chance, intonata nel 1969 da John Lennon (1940-1980) insieme alla compagna Yoko Ono (n. 1933). Questo è il destino delle migliori canzoni contro la guerra.

Alcune di esse smascherano le contraddizioni del mito eroico del sacrificio per la patria, rivendicando il diritto dei giovani di godere della loro pienezza vitale; altre sottolineano la fratellanza tra tutti gli uomini di ogni nazionalità e mostrano, così, l’assurdità di una visione del mondo diviso tra amici e nemici; altre ancora sollecitano la fiduciosa speranza in un futuro di pace e di serenità dove tutti gli uomini potranno vivere senza conflitti. Tutte sono scritte nella convinzione che il mondo possa e debba cambiare.

L’emozione della lettura - volume B
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Poesia e teatro