T2 - Like a Rolling Stone (B. Dylan)

T2

Bob Dylan

Like a Rolling Stone

  • Tratto da Highway 61 Revisited, 1965
  • Lingua originale inglese
L’autore

Bob Dylan, nome d’arte di Robert Allen Zimmerman, nasce nel 1941 a Duluth, in Minnesota, da una famiglia di origini ebraiche. Appassionatosi giovanissimo alla musica country e al blues, si trasferisce all’inizio degli anni Sessanta a New York, fervida capitale della cultura americana e, mutuato il nome, si dice, dal poeta inglese Dylan Thomas (1914-1953), compone alcuni capolavori della canzone impegnata, come Blowin’ in the Wind, vero e proprio inno pacifista. Dal 1964 intraprende però un nuovo percorso di ricerca artistica: per svincolarsi dall’etichetta di “autore di protesta”, diversifica il contenuto dei testi e li arricchisce di nuove sfumature emotive e riferimenti letterari, spiazzando il suo pubblico con atmosfere rock. Autore prolifico, pubblica nel corso della sua carriera numerosi album di successo: con la loro amplissima diffusione, le canzoni di Dylan hanno reso più sensibile il grande pubblico alla qualità poetica dei testi della musica pop. Per la grande influenza del suo lavoro sulla cultura contemporanea gli è stato conferito, nel 2016, il premio Nobel per la letteratura.

Like a Rolling Stone è un brano fondamentale nella carriera di Dylan perché segna il passaggio dal genere folk-blues praticato fino a quel momento al nuovo stile rock. Con tagliente ironia, l’autore si rivolge a una ragazza, definita Miss Malinconia.

Come un sasso che rotola via

Una volta eri sempre così agghindata,

gettavi centesimi ai barboni nel fiore dei tuoi anni, ti ricordi?

La gente ti gridava dietro, come a dire: «Sta’ attenta, bellezza, che qui finisci male».

Ma tu niente, convinta che era tutto uno scherzo,

5      e come te la ridevi

di quelli che stavano nel giro.

Adesso non parli più con quel tuo tono,

adesso non sei più tanto spocchiosa

di doverti rimediare qualche cosa da mangiare.


10    Che effetto fa,

che effetto fa,

senza un posto dove stare,

che nessuno ti conosce,

come un sasso che rotola via?


15    Hai fatto buone scuole, come no, Miss Malinconia,

ma diciamo la verità, non facevi che sbronzarti.

Nessuno t’ha mai detto come vivere per strada

e adesso te ne accorgi, che ci devi fare il callo.

Dicevi che mai saresti scesa a patti

20    col vagabondo misterioso, ma adesso l’hai capito

che lui di alibi non ne vende mica

quando lo fissi nel vuoto degli occhi

e gli fai ci mettiamo d’accordo?


Che effetto fa,

25    che effetto fa,

senza un posto dove stare,

che nessuno ti conosce,

come un sasso che rotola via?


Non ti sei mai voltata alle smorfiacce di pagliacci e giocolieri

30    che venivano a far numeri per te.

Non ti sei mai messa in testa che così non funzionava,

che quello che ti piace nella vita gli altri non lo possono vivere per te.

Salivi sul cavallo cromato col tuo diplomatico,

quello col siamese appollaiato su una spalla.

35    Brutto colpo, vero, scoprire che poi

non era neanche così scafato,

dopo che t’ha preso tutto quello che poteva rubare.


Che effetto fa,

che effetto fa,

40    senza un posto dove stare,

che nessuno ti conosce,

come un sasso che rotola via?


Principessa in cima al campanile e quanta bella gente

che beve convinta di andare alla grande

45    e si scambia regali preziosi e ogni sorta di cose,

ma tu pensa a toglierti l’anello di diamanti e a portarlo al Monte di Pietà.

Ti faceva tanto divertire

quello con addosso gli stracci da Napoleone e il suo modo di parlare.

Va’ da lui adesso, che ti chiama, non puoi mica rifiutare.

50    Se non hai niente, non hai niente da perdere,

sei invisibile ormai, non hai segreti da nascondere.


Che effetto fa,

che effetto fa,

senza un posto dove stare,

55    che nessuno ti conosce,

come un sasso che rotola via?


Come un sasso che rotola via, trad. di A. Carrera, in Bob Dylan, Dylan Lyrics. 1961-1968, Feltrinelli, Milano 2016

 >> pagina 357 

a TU per TU con il testo

Amicizie, amori, indifferenze e ostilità, anche se sembrano istintivi e spontanei, sono spesso pesantemente condizionati dal gruppo cui apparteniamo. La società, con le sue convenzioni e i suoi pregiudizi, ci induce continuamente a comportamenti di un certo tipo, e a un certo tipo di valutazioni, arrivando a imporci – quasi senza che ce ne accorgiamo – modelli e valori inautentici, ma che assumiamo come nostri. La storia della ragazza ricca e viziata, che guarda tutti dall’alto in basso e si fa bella dei propri privilegi, lo dimostra con efficacia. Caduta in miseria, viene sarcasticamente incalzata: hai giudicato senza sapere; hai disprezzato senza provare; hai sbagliato perché hai inseguito l’esteriorità. E adesso, dimmi, adesso come ti senti? Il risentimento e l’invettiva, però, non vogliono la sadica umiliazione della sfortunata ragazza: l’autore intende spingerla, e con lei il lettore, alla consapevolezza che il successo e la ricchezza non sono, nella loro mutevolezza, proprio nulla, e che anche chi viene messo da parte ha il suo grande valore. Like a Rolling Stone, allora, è anche uno sferzante invito all’autenticità umana, all’empatia verso i meno fortunati, quelli che, fuori dalla nostra cerchia dorata, svalutiamo e disprezziamo, ridendo di loro perché non sono come noi.

 >> pagina 358 

Analisi  attiva 

La canzone inizia con Once upon a time, la formula che, nei paesi di lingua inglese, apre le fiabe, e significa “C’era una volta”. In tal modo l’autore rievoca il passato favoloso della donna alla quale si rivolge e che ha goduto, nella sua giovinezza, di privilegi esclusivi: bei vestiti, le migliori scuole, l’attenzione dei molti che hanno fatto i salti mortali per compiacerla. Il clima incantato, benché sottilmente inquietante, viene inoltre suggerito dalla bizzarra indecifrabilità delle figure che circondano la bella: chi sono? Che cosa significano? La canzone, allora, si presenta come una strana fiaba che suscita turbamento nel lettore perché, al passato glamour, si contrappone, ora, un presente miserabile, di compromessi e solitudine. Ma il lieto fine?

Non c’è nessun lieto fine: il testo, infatti, si articola su una serie di puntuali contrapposizioni nelle quali, con sarcastica esattezza, un passato di sogno si è rovesciato in un presente tutt’altro che desiderabile. Come un cantastorie dispettoso, il poeta indica che non c’è spazio per il canonico “tutti vissero felici e contenti”: nella realtà è molto facile cadere da posizioni altolocate alla rovina, e con tale rapidità da non rendersene nemmeno conto. E ci mette in guardia, dimostrando che può accadere a tutti. Anche alle principesse.


1. Quali dei seguenti personaggi vengono menzionati nella canzone?

  •     Un conte ricchissimo. 
  •     Un vagabondo misterioso. 
  •     Un poliziotto corrotto. 
  •     Giocolieri e pagliacci. 
  •     Uno spacciatore. 
  •     Un diplomatico. 
  •     Un venditore di stracci. 
  •     Un matto che crede di essere Napoleone. 


2. La similitudine con il sasso che rotola via indica

  •     la vitalità inarrestabile della ragazza. 
  •     la strada senza direzione che la ragazza ha preso. 
  •     la rapidità della caduta dall’alta società alla miseria. 
  •     la velocità con cui la ragazza si muove nei bassifondi della città. 

I biografi di Bob Dylan hanno cercato di identificare i personaggi che compaiono nel testo: il diplomatico profittatore, il trasognato Napoleone di stracci, ma soprattutto l’altezzosa Miss Malinconia protagonista della canzone. Sono stati fatti i nomi di modelle allora celebri e di cantanti famose per identificare quale tra le donne conosciute da Dylan lo avesse deluso al punto da ispirargli tanta rabbiosa ironia. Ma ci chiediamo: l’identità della ragazza è così importante? Che cosa ci cambia sapere se è un’attrice o una pop star, e conoscerne il nome? È proprio la ragazza il suo vero bersaglio?

No, in effetti: la canzone, infatti, intende attaccare soprattutto i falsi miti della contemporaneità, che esaltano la bellezza, la ricchezza, l’eleganza come encomiabile merito di chi le possiede, e presentano – viceversa – come disprezzabile colpa la povertà, l’emarginazione sociale ed economica, la difformità dai modelli vincenti e di successo. Miss Malinconia, così, diventa il simbolo di una certa società, frivola e vacua, tutta protesa all’esteriorità e alla distrazione, pronta a dimenticare in fretta i più sfortunati in nome del divertimento. Una società competitiva e arrivista, della quale la canzone smaschera la povertà di spirito e la materiale precarietà.


3. Che cosa faceva Miss Malinconia prima di cadere in miseria? (sono possibili più risposte)

  •     Aveva una fiorente attività commerciale. 
  •     Frequentava le scuole migliori. 
  •     Andava a teatro e al cinema. 
  •     Si vestiva bene. 
  •     Andava alle feste. 
  •     Andava in motocicletta. 
  •     Aveva gioielli preziosi. 


4. Ora Miss Malinconia

  •     è una principessa in cima al campanile. 
  •     porta sulla spalla un gatto siamese. 
  •     non sa dove andare e non sa a chi rivolgersi. 
  •     è la ragazza del cantautore.

 >> pagina 359 

Sembra che chi parla sia animato da un risentimento incontenibile, da un amaro disprezzo: c’è la soddisfazione di rinfacciare l’egoismo e l’insensibilità di chi ora si trova nelle condizioni dei meno fortunati, dopo che spesso in passato li aveva ridicolizzati e avviliti. Ma c’è solo livore, c’è solo spietatezza verso l’umiliazione e il disinganno della ragazza? C’è vera acredine nelle parole di chi sembra ripetere, con insistenza, «te l’avevo detto ma tu non mi hai ascoltato»?

Con spirito di acuta critica sociale, Dylan presenta, attraverso le enigmatiche figure che appaiono qua e là, la cerchia ambigua, ipocrita e mistificatrice che circonda la ragazza. Accecata dalla sua ingenua vanità, Miss Malinconia non può capire i trucchi e gli opportunismi degli adulatori, dei seduttori attorno a lei: privi di veri sentimenti nei suoi confronti, l’hanno sfruttata e se ne sono serviti quando era ai vertici della piramide sociale, e la lasciano ora, dimenticata, al suo destino. Miss Malinconia, così, diventa a sua volta la vittima indifesa di una società fondata sull’avere e non sull’essere, dove le relazioni sono prive di autenticità umana, dove c’è sempre un’altra Principessa in cima al campanile (v. 43) pronta ad apparire sul brillante palcoscenico del successo. Abbandonata da tutti, così, alla ragazza restano solo le attenzioni dell’uomo con addosso gli stracci da Napoleone (v. 48) che, benché irriso per il suo modo di parlare (v. 48) da buffone, ancora la chiama. Forse, dietro questa figura, si nasconde proprio il poeta che manifesta, dietro la durezza e la rabbia, un affetto pietoso.


5. Che cosa ha fatto l’eccentrico diplomatico a Miss Malinconia?


6. Che cosa deve fare ora Miss Malinconia che non avrebbe mai fatto prima? (sono possibili più risposte)

  •     Deve chiedere la carità. 
  •     Deve prostituirsi. 
  •     Deve trovare da mangiare. 
  •     Deve andare a lavorare. 
  •     Deve avere a che fare con matti e vagabondi. 
  •     Deve impegnare i suoi gioielli.

 >> pagina 360 

Dylan conferisce al suo testo un timbro molto personale perché riesce, attraverso un linguaggio poco letterario e decisamente colloquiale, a rappresentare con efficacia il disagio della società americana a lui contemporanea. Non ci sono, infatti, termini rari o preziosi: anzi, egli usa il comune verbo sbronzarti (v. 16), l’espressione ci mettiamo d’accordo (v. 23), gioca con la parola niente (v. 50) in un semplice verso che, però, rende tutta la desolazione della ragazza. Con le parole del quotidiano, Dylan sa produrre un’efficace suggestione: la chiara similitudine del sasso che rotola via, su cui si regge tutto il testo, ci trasmette la gravità, l’inarrestabilità della caduta di Miss Malinconia.


7. Quale figura retorica è presente nel ritornello, oltre alla similitudine del sasso che rotola via?

  •     Metafora. 
  •     Climax
  •     Chiasmo. 
  •     Anafora.

Laboratorio sul testo

COMPETENZE LINGUISTICHE

8. Lessico. Nella prima strofa l’autore definisce la ragazza agghindata e spocchiosa. Trova per ciascuno di questi due aggettivi almeno un sinonimo e un contrario.

PRODURRE

9. Scrivere per descrivere. Descrivi uno dei personaggi menzionati nella canzone, a tua scelta, in massimo 10 righe.


10. Scrivere per esprimere. Come si sentirà davvero Miss Malinconia? Scrivi un breve testo (massimo 20 righe) in cui è lei a parlare in prima persona e a spiegare ciò che le è accaduto e come si sente.

LETTERATURA E NON SOLO: SPUNTI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

MUSICA

Bob Dylan è senza dubbio uno dei maestri della canzone d’autore e ha avuto grandissima influenza su molti altri cantanti e band di successo. Svolgi una ricerca su questo artista e ascolta alcuni fra i suoi brani più noti (come Blowin’ in the Wind e Knockin’ on Heaven’s Door).

SPUNTI PER DISCUTERE IN CLASSE

Ti sembra che nell’atteggiamento del cantautore prevalga la condanna o la pietà nei confronti di Miss Malinconia? Perché?

L’emozione della lettura - volume B
L’emozione della lettura - volume B
Poesia e teatro