L’autore
Gabriele d’Annunzio nasce a Pescara nel 1863 da famiglia borghese. Liceale al Collegio Cicognini di Prato, esordisce appena sedicenne con la raccolta poetica Primo vere (1879). Soggiorna poi a Roma, dove frequenta il bel mondo, si fa conoscere come giornalista, pubblica altre raccolte poetiche e il romanzo Il piacere (1889). Intreccia numerose relazioni amorose, che causano la fine del matrimonio con la duchessa Maria Hardouin di Gallese, sposata nel 1883. Coperto di debiti si trasferisce a Napoli, ma alla fine del 1893 è costretto a ritirarsi in Abruzzo, ridotto in miseria. Eletto deputato nel 1897 nelle fila della destra, nel 1900 si sposta all’estrema sinistra, per poi abbandonare la politica parlamentare. La passione per la grande attrice Eleonora Duse, trasposta nel romanzo Il fuoco (1900), lo induce a dedicarsi alla produzione teatrale, ma il suo capolavoro è la raccolta poetica Alcyone, pubblicata nel 1903 e composta in gran parte durante il soggiorno presso una sontuosa villa nelle vicinanze di Firenze, la Capponcina. Braccato dai creditori, nel 1910 si sposta con una nuova amante in Francia, dove vive sino al 1915, quando rientra in patria per sostenere le ragioni dell’intervento nella Grande guerra. A dispetto dell’età decide di arruolarsi e partecipa a varie azioni, perdendo un occhio in un incidente aereo. Nel dopoguerra occupa la città di Fiume con un gruppo di legionari; quando l’impresa viene soffocata nel sangue si ritira in una villa sul lago di Garda, che ristruttura e riempie di cimeli, trasformandola nel Vittoriale degli Italiani, dove muore nel 1938.