arthur conan doyle, le memorie di sherlock holmes, 1894
“«Temo che dovrò andare, Watson», disse Holmes una mattina mentre ci sedevamo a colazione.
«Andare! Dove?».
«A Dartmoor; a King’s Pyland».
Non ne fui sorpreso. Anzi, mi ero stupito che non si fosse già trovato immischiato in quello straordinario evento che era ormai sulla bocca di tutti. Per un’intera giornata il mio amico si era aggirato come una belva in gabbia per la stanza, a capo chino, caricando e ricaricando la sua pipa col tabacco più forte che aveva, assolutamente sordo a ogni mia domanda e ogni mio commento.”
Natalia Ginzburg, È stato così, 1947
“Gli ho detto: «Dimmi la verità», e ha detto: «Quale verità», e disegnava in fretta qualcosa nel suo taccuino e m’ha mostrato cos’era, era un treno lungo lungo con una grossa nuvola di fumo nero e lui che si sporgeva dal finestrino e salutava col fazzoletto.
Gli ho sparato negli occhi.”
Georges Simenon, Maigret e la giovane morta, 1954
“Maigret sbadigliò, poi spinse i fogli all’estremità della scrivania. «Una bella firma qui, ragazzi, e potete andarvene a dormire». I «ragazzi» erano tre ossi duri, probabilmente i più cocciuti che fossero passati negli uffici della Polizia giudiziaria da un anno a quella parte.”
Aldo Nove, Woobinda, 1996
“Mia madre diceva che quel bagnoschiuma idrata la pelle ma io uso Vidal e voglio che tutti in casa usino Vidal.”